Mille alunni per istituto? I conti non tornano

La riorganizzazione della rete regionale è online. In provincia, però, sono ancora molti gli istituti con meno degli alunni previsti per legge. Nelle zone di montagna il limite è però 400

Scuola elementareIl piano di dimensionamento scolastico regionale è cosa fatta. Con la pubblicazione sul sito regionale dell’istruzione, studenti e dirigenti sanno a quale istituzione faranno capo dal settembre prossimo. In provincia di Varese, come anticipato, le variazioni sono state minime: sono scomparse 7 direzioni didattiche, verticalizzate in istituti comprensivi. La nuova anagrafe  varesina prevede 73 comprensivi del ciclo primario a cui va collegata la primaria di secondo grado ( le vecchie medie) e 33 istituti superiori. 

In base alle indicazioni fornite dalla legge del 2011, per ottenere l’autonomia scolastica, gli istituti compresivi devono avere almeno 1.000 alunni, ridotti a 400 per le istituzioni situate nei comuni montani.

Da un primo sguardo, però, poche delle realtà varesine primarie rispondono ai criteri legislativi: regolari sono i neo costituiti comprensivi di Sesto, Golasecca, Mercallo che accorpa 11 scuole per un totale di 1315 alunni e di Ispra, Ranco, Angera, Cadrezzate e Taino che, con 8 plessi, si sono assicurati 1159 studenti. In regola anche Tradate ( sede secondaria Galilei) che conta su 1451 ragazzi, i 12 plessi riuniti di Agra, Dumenza, Maccagno, Luino e Pino che insieme raggiungono quota 1192, o le 10 sedi del comprensivo di Cocquio, Gemonio, Brenta, Cittiglio e Azzio che sommano 1102 alunni.  Sicuramente al riparo di qualsiasi novità sono anche i comprensivi dei centri più popolosi: quelli di Varese ( solo Don Rimoldi e Mazzini sono sotto i parametri con 703 e 855 ragazzi), di Gallarate  ( sottodimensionato il comprensivo De Amicis con 767 studenti) , Malnate ( 1552), Somma ( 1662) , Cavaria-Albizzate-Jerago (1329), Cardano (1291) , Casorate, Besnate e Arsago ( 1337) Oggiona Solbiate e Carnago ( 1078) Cardano (1291) Sumirago e Mornago (1163).

In difficoltà, invece, il sistema di Busto: tra i suoi comprensivi solo quello che fa capo alla Parini raggiunge 1086 studenti. In genere, i comuni più piccoli faticano a raggiungere i minimi, anche quelli concessi alle comunità montane (come Cantello 413).

La rivisitazione delle autonomie, quindi, potrebbe riservare future sorprese: il 26 marzo, gli assessori all’istruzione provinciali incontreranno l’assessore regionale Aprea per fare il punto della situazione. I numeri non vanno considerati fiscalmente, lo stesso Ministero dell’Istruzione ha spiegato che la lettura dei dati va fatta a livello regionale, con una media ponderata che permetta di mantenere situazioni sottodimensionate in presenza di realtà dove i numeri sono sovrabbondanti. Certo è che per le scuole del territorio l’assetto del prossimo settembre potrebbe non essere quello definitivo. Nulla cambierà per l’attività didattica, si tratterà, ancora una volta, di accorpamenti di plessi per costruire istituti più grossi con un unico dirigente e un’amministrazione centralizzata.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2012
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