“Arte e passione per lo skateboard, così costruiamo le nostre tavole”

I ventenni Andrea e Alessandro si sono inventati "Wavez", il marchio che dà il nome ad una piccola attività artigianale con la quale ridanno vita alle tavole da skate

La passione per lo skateboard e per l’arte, qualche abilità manuale e una vacanza natalizia dove ad Andrea Mancarella e Alessandro Gazzardi, rispettivamente 20 e 22 anni, è venuta l’idea di creare “Wavez”, il marchio che da il nome alla loro piccola impresa artigianale (Wavez come onde, un nome che riporta agli esordi dello skateboard, quando negli anni 70 si skateavano grosse onde di cemento).
L’idea che vi sta alla base nasce dal desiderio di creare una loro linea di tavole da skate, ma il meccanismo di realizzazione è molto più complesso. Innanzitutto, i due ventenni hanno dovuto arrendersi al fatto di non poter costruire nuove tavole partendo da zero. Troppi macchinari e processi di produzione molto costosi. Così si sono fatti venire un’idea ancora più affascinante: recuperare e dare nuova vita alle tavole usate.
«Facciamo una nuova forma, capiamo come tagliarla, come fare le grafiche e partiamo a lavorare»: i due skater hanno cominciato utilizzando le loro vecchie tavole, poi hanno deciso di farsele regalare dagli amici e, in previsione di una crescita di produzione, potrebbero anche pensare di acquistarle direttamente in cambio di un piccolo rimborso.
Il processo di produzione è comunque tutt’altro che semplice: «il primo passo è quello di togliere il grip e la colla dalle tavole, cosa che è molto più facile a dirsi che a farsi. Poi disegniamo la forma da dare alla tavola e cominciamo a tagliare, pulire, piallare finché il legno non è tirato lucido come nuovo».
E questo non è altro che un terzo del lavoro complessivo, «la seconda fase è quella di lavorare ai particolari, in particolare ai bordi: li rifiniamo e incurviamo, tutto rigorosamente a mano». E infine arriva il momento della grafica, quello più artistico e creativo di tutto il processo: «fino ad adesso abbiamo fatto così: le produzioni si dividono in serie di tre tavole, e per ogni serie pensiamo ad un tema comune da dare alle grafiche. La realizzazione materiale della grafica poi è molto complessa: prima diamo una mano di bianco, il fondo di solito è acrilico o a pastello. Poi cominciamo a disegnare, sempre e solo con piccoli tratti di penna bic, e infine con l’aerografo diamo due passate di vernice trasparente». Sulla tavola poi ci finiscono una striscia verticale, il logo e il numero di serie, «perché sono tutti pezzi unici».

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Wavez skateboard 4 di 20

LA PAGINA FACEBOOK DI WAVEZ

Ogni tavola richiede per il momento circa 24 ore di lavorazione, tempo ritagliato tra gli impegni universitari, «spesso la sera ci chiudiamo in garage e lavoriamo fino a tardi».
Ma fino ad adesso gli sforzi hanno pagato, «dopo i primi esperimenti l’idea è piaciuta a le prime 15 tavole sono andate a ruba – spiega Andrea -, non ce lo aspettavamo assolutamente e ne siamo molto felici. Noi del resto lo abbiamo fatto solo per legare le due nostre grandi passioni, e se questo piace non possiamo essere che contenti». Parlare di business per adesso è troppo prematuro, «per ora le hanno comprate gli amici e ne abbiamo data qualcuna a qualche negozio da esporre, però l’entusiasmo che suscitato ci fa ben sperare». In previsione i due “artigiani” dello skate hanno messo una piccola mostra con i lavori realizzati fino ad adesso, ma il loro sogno è far decollare la vendita: «Ci hanno detto: perché venderle, perché fare un marchio? La nostra risposta è stata: Perché è una passione incontrollabile che non basta condividere con i nostri amici, ma che vogliamo condividere con chi ama lo skate e l’arte, come noi, o a chiunque possa apprezzare un lavoro fatto a mano con sudore e passione. Si sente troppo la mancanza di progetti concreti e con vera passione».

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Pubblicato il 20 Aprile 2012
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