Bossi e la “family”, la storia segreta in un libro

Dopo lo scandalo giudiziario, due giornalisti varesini raccontano la “famiglia reale padana”: le riunioni del cerchio magico nella cucina di Gemonio, l’amore di Umberto e Manuela, la diffidenza verso Maroni

La nascita del cerchio magico leghista non è solo questione politica, anzi è forse è più una questione affettiva e familiare, che però ha portato delle conseguenze enormi nella politica italiana, e nella batosta giudiziaria che ha investito, in queste settimane, il Carroccio. La Lega degli affetti, e quel che ne è derivato, è raccontata in un Istant book, uscito lunedì, e scritto da Giorgio Michieletto e Valentina Fumagalli, due giornalisti varesini che, raccogliendo voci dall’interno, hanno rispolverato storie e leggende dell’entourage bossiano, e le hanno riportate nel libro «The family, segreti e mistero di casa Bossi» pubblicato da Cairo editore.
Il libro è carico di aneddoti, alcuni noti, altri meno, che hanno al centro la moglie di Umberto Bossi, Manuela Marrone, e i suoi figli. Uscendo dalla categorie della politica, i due giornalisti spiegano come, nel microcosmo di Gemonio, la malattia di Bossi sia stata l’occasione per la nascita di quel cordone sanitario che stava intorno al capo.

Tutto inizia all’ospedale di Varese nel 2004 quando Manuela caccia fuori dalla stanza, dov’è ricoverato il marito, tutti gli esterni alla famiglia. Secondo il libro, da quel momento, chiunque voglia avvicinare Bossi dovrà passare da lei. E’ in quei giorni che la donna sceglie Marco Reguzzoni come prima persona ammessa al capezzale del marito («è quello che più assomiglia all’Umberto da giovane»). Si fida di Giancarlo Giorgetti, organizza il trasferimento in segreto nella clinica in Svizzera, affida a Rosi Mauro, amica per la pelle, il ruolo di controllore. «Manuela l’ha scelta per questo: per diventare il suo occhio fuori dalla casa di Gemonio – scrivono i due autori – Cerca una donna complice con cui pregare in chiesa e a casa, per proteggere Bossi».

Su tutto aleggia l’inchiesta degli ultimi giorni, ma colpisce come molti degli episodi raccontati nel libro si svolgano nella cucina della casa di Gemonio: Renzo Bossi interrogato dai genitori sulla vicenda dei soldi elargiti dal partito, oppure la discesa in politica dello stesso Trota che, sempre secondo Michieletto e Fumagalli, viene caldeggiata proprio dalla moglie di Bossi con questi curiosi argomenti: «Oramai ha la corazza. Se l’è fatta a scuola con le bocciature. E’ pronto a tutto».

Ci sono poi altri episodi intimi. Renzo Bossi che suona il piano in casa per il padre. La canzone che lo commuove è "Io non so parlar d’amore" di Celentano. e non è un caso che sia Rosi Mauro che altri leghisti, per accattivarsi le simpatie del capo, la cantino spesso dal palco. 
C’è il figlio Roberto Libertà che fa l’orto e altri aneddoti su Riccardo e Sirio Eridano. Un altro scenario di questo lessico familiare padano è la Scuola Bosina di Varese, dove all’ingresso c’è persino una frase che è tratta da una delle poesie romantiche giovanili che Umberto dedicava, in dialetto, alla Manuela. «Sacri sono i boschi, i prati e la nostra acqua. Sacre sono le nostre radici e la nostra storia». Il resto è cronaca di questi giorni: il libro racconta la passione per i tarocchi della signora Marrone, le riunioni in giardino alla scuola Bosina con i fedelissimi, il ruolo degli altri figli. Per Bobo Maroni, invece, la casa degli affetti di Gemonio sarebbe chiusa da tempo. Secondo il libro Manuela Marrone l’avrebbe sempre considerato poco fedele al marito. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Maggio 2012
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