Concerto di Primavera
I giovani di Paolo Tomasoni volano alle finali nazionali di Gubbio, pronti per una nuova favola. Con l'esempio del sempreverde Terlizzi da tenere in considerazione
(d. f.) Dopo una settimana di latitanza, compresso tra turni di campionato troppo ravvicinati, torna il Pagellone a chiudere un weekend fitto e importante, visto che ha emerso una serie di verdetti attesi da tempo. Premessa doverosa: non troverete giudizi sulla Pro Patria che, purtroppo, ha concluso ieri la stagione perché per i Tigrotti è in preparazione la classica pagella di fine anno. Però la carne al fuoco non manca e (purtroppo) nel menu ci sono anche le… torte. Léggere per credere.
Pagellone numero 91 del 7 maggio 2012
Paolo Tomasoni 8 – Non sappiamo se sia l’unico tecnico del campionato Primavera con un fans club personale. La cosa certa è che Tomasoni è l’unico tecnico di un club di provincia ad aver portato la formazione Primavera alle finali nazionali grazie alla vittoria sulla Fiorentina nell’emozionante partita di Gavirate. Un’impresa eccezionale, con una squadra rifondata dopo il mercato di gennaio quando ha perso i pezzi pregiati ma paradossalmente è diventata ancora più forte e sicura di sé. Anche grazie ai ritocchi in corsa di Giorgio Scapini, l’alchimista che lavora alle spalle di Tomasoni. Ora si va a Gubbio da Cenerentola, da Cinderella per dirla con gli americani che hanno grande familiarità con i campionati nazionali giovanili. Dove spesso si scrivono le favole più belle dello sport.
Christian Terlizzi 7,5 – Non c’è solo il rigore, realizzato con freddezza e decisione a Brescia, nel voto al difensore centrale del Varese che nelle ultime partite ha messo insieme una serie di prestazioni scintillanti. Magari non perfette, perché in qualche rinvio l’esperto difensore non rinuncia a far venire i brividi ai tifosi, ma sempre piene di sostanza oltre che di qualità. A Cittadella ha chiuso la porta a ogni tentativo avversario, con la Nocerina ha dato l’esempio, a Brescia ha chiuso i conti dal dischetto. Il tutto è ancora più importante vista la flessione del "gemello diverso" Troest, a lungo dominante e ora un po’ appannato.
Tony Weeden 6,5 – Non lascerà tracce nella storia della Pallacanestro Varese (a meno che "l’incantesimo LaRue" ricada su di lui nei playoff… difficilissimo) ma l’americano di riserva ripescato contro Cantù e Teramo ha dato una lezione di sportività. Non si è mai lamentato, ha continuato a lavorare ma ieri si è ritagliato una serata da applausi per ricordare la sua avventura italiana che non può avere sbocchi ad altri livelli. Una lezione per gli altri panchinari della Cimberio, quelli italiani, incapaci di sfruttare una grande occasione per il proprio rilancio. L’ultima?
Entella, Rimini, Montepaschi 4 – La celebre frase di Giulio Andreotti, «a pensar male si fa peccato ma spesso ci si coglie» è affiorata alla mente e risuonata nelle parole tanto dei tifosi della Pro Patria (ieri) quanto in quelli della Cimberio (mercoledì). Il motivo sono i risultati sorprendenti arrivati dai campi di Chiavari e Siena con i liguri a valanga sullo svagato Rimini e i toscani pigliatutto travolti in casa da Bologna. Profumo di torta, in terre da focaccia e di panforte: a Busto è andato tutto di traverso, la Cimberio invece si è autoaffondata ad Avellino… senza aiuti esterni.
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