Hesjedal sorpasso riuscito: il Giro è canadese

Il corridore della Garmin scavalca Rodriguez nella cronometro di Milano ed è il primo atleta del suo Paese a conquistare la maglia rosa. Tappa finale a Pinotti, Basso chiude quinto in classifica

Dal nostro inviato – Per una manciata di secondi – 16 per la precisione – Ryder Hesjedal regala per la prima volta al Canada la vittoria al Giro d’Italia ai danni dello spagnolo Rodriguez. Un successo inatteso alla vigilia ma costruito tappa dopo tappa da questo ragazzone di 32 anni, nato nella British Columbia e cresciuto fino a diventare un campione del ciclocross (come Cadel Evans) prima di vestirsi di rosa.
Tattica perfetta la sua: ha guadagnato terreno a cronometro, suo terreno di caccia, ha risposto agli attacchi in montagna e addirittura ha provato l’azione in salita per mostrare ai rivali la sua forza. In una parola, come vi abbiamo raccontato negli ultimi giorni – ha corso da maglia rosa pur senza averla sulle spalle nelle giornate di alta montagna, controllando la corsa pur senza avere una squadra dominante (a parte Vande Velde). Da Cervinia in avanti Ryder ha acquisito grandissima sicurezza e da quel momento ha condotto la gara per centrare il successo finale; una certezza talmente grande da aver convinto il padre a saltare sul primo aereo per l’Italia e raggiungere la carovana per stargli vicino.
A Milano poi Hesjedal ha piazzato la zampata definitiva: sesto posto nella cronometro e sorpasso a un volenteroso Rodriguez, come fece nel famoso 1984 Francesco Moser, che scavalcò Laurent Fignon a Verona in un finale poi entrato nella storia. E nella storia, almeno quella sportiva del suo Paese, entra anche il corridore della Garmin-Barracuda che va ad affiancarsi a quello Steve Bauer che per molte stagioni (erano gli anni Ottanta) fu il portacolori quasi unico del pedale con la foglia d’acero.
Se il Canada ride, questa volta le lacrime sono spagnole: Joaquim Rodriguez non è riuscito a ribaltare il pronostico ed è finito per perdere la maglia per soli 16”, quasi un record quando si parla di grandi corse a tappe (il “primato” sono gli 8” pagati ancora da Fignon a Lemond nel Tour ’89). Il Purito ha corso un Giro alla grande e conquistato due tappe che non sono bastate al trionfo finale. Il podio è stato completato dal belga De Gendt, che dopo la grande azione dello Stelvio ha terminato l’opera nella cronometro milanese (quinto assoluto) detronizzando uno sconsolato Michele Scarponi, primo degli italiani rimasti con un pugno di mosche in mano (5° Basso, 6° Cunego, 8° Pozzovivo).
Il ciclismo tricolore si è salvato a Milano grazie a un veterano come Marco Pinotti (Bmc), capace di volare a oltre 51 di media sul pavé e di vincere una tappa che sognava da tempo, soprattutto dopo che lo scorso anno concluse il Giro in ambulanza con un grave infortunio.
Capitolo Basso. Oggi Ivan ha disputato una cronometro discreta, viste le sue caratteristiche: dopo aver simulato la tappa sui rulli circondato dai tifosi in Foro Bonaparte, il varesino ha percorso il tracciato in mezzo ai boati del pubblico che gli ha comunque tributato tutto il suo calore. Il quinto posto finale, inutile negarlo, è da groppo in gola per il due volte maglia rosa che questa volta non è riuscito a chiudere come aveva (avevamo) sperato. Ma nel dopo gara ha dichiarato apertamente di volerci riprovare: se lui ci crede, ci crediamo anche noi.

Milano – Milano (28,2 km – Cronometro individuale)

Ordine d’arrivo: 1) Marco PINOTTI (Ita-Bmc) in 33’06”; 2) Geraint Thomas (Gbr-Sky) a 53”; 3) Jesse Sergent (Nzl-Radioshack) a 53”; 4) Alex Rasmussen (Dan-Garmin) a 1′; 5), Thomas De Gendt (Bel-Vacansoleil) a 1’01”; 6) Ryder Hesjedal (Can-Garmin) a 1’09”; 22) Michele Scarponi (Ita-Lampre) a 1’54”; 26) Joaquim Rodriguez (Spa-Katusha) a 1’56”; 28) Ivan BASSO (Ita-Liquigas) a 2’06”.
Classifica finale: 1) Ryder HESJEDAL (Can-Garmin); 2) Joaquim Rodriguez (Spa-Katusha) a 16”; 3) Thomas De Gendt (Bel-Vacansoleil) a 1’39”; 4) Michele Scarponi (Ita-Lampre); 5) Ivan BASSO (Ita-Liquigas) a 2’05”; 6) Cunego (Ita) a 4’40”; 7) Uran (Col) a 5’57”; 8) Pozzovivo (Ita) a 6’28”; 9) Henao (Col) a 7’50”; 10) Nieve (Spa) a 8’08”.

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Pubblicato il 27 Maggio 2012
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