“La foto del fantasma di Manigunda è un falso”

Un gruppo di appassionati del mistero che si occupa in rete del “Studi e Ricerche sul Paranormale” ha effettuato l’analisi della foto scoprendo tutte le possibili lavorazioni della stessa tramite softwere

«La foto del fantasma di Manigunda è un falso». Ad affermarlo sono alcuni gruppi di ricerca del paranormale (Hunter Brothers, P.A.R.I. Paranormal Activity Research Investigation, Progetto S.E.R.P. Studi E Ricerche sul Paranormale) che hanno analizzato la foto che sarebbe stata scattata da operaio che lavorava all’interno del monastero di Cairate e nella quale si intravede la sagoma di quello che potrebbe essere il fantasma della monaca che fondò lo stesso monastero.

La foto ha destato l’attenzione anche degli esperti del programma tv Mistero, i quali nei giorni scorsi hanno effettuato delle riprese e degli esami all’interno del Monastero. La puntata con l’enigma del fantasma del Monastero andrà in onda giovedì 21 giugno su Italia1.

Il gruppo che, invece, ha effettuato l’analisi della foto, si occupa di investigare proprio sui fenomeni del paranormale, definendosi, sul proprio sito, «una community che vuole aprirsi alla conoscenza esplorando la scienza, i grandi misteri, il paranormale, l’ufologia e molto altro».

(La didascalia della foto: partendo da sinistra in alto : • Originale • Ingrandimento ed amplificazione • calcolo dell’errore presente si nota chiaramente la sagoma ritagliata della figura • sub segnale del rumore, è sovrapposto l’originale.   Al centro da sinistra : • spettro del segnale di fondo confrontato con quello dell’immagine extra, è chiaramente fuori fase se l’immagine fosse stata autentica avremmo un allineamento • curva del rumore è fortemente compromessa da un fattore di compressione jpg successivo impostato a circa il 60% •analisi della distribuzione del rumore mostra linee frastagliate)

«Abbiamo fatto un analisi spettrografica della foto. L’immagine è stata sicuramente manipolata, ci sono firme di compressione varie tra cui Adobe Photoshop 7.0 e Gimp – spiegano gli esaminatori del Pari ed Hunter Brothers che hanno effettuato una indagine spettrografica sulla foto (immagine in alto) -. L’immagine ritenuta originale è stata ottenuta tramite Sony Cybershot U e successivamente ritoccata con Adobe Photoshop 7.0 con cui è stata aggiunta la sagoma che si intravede nel presunto originale. Successivamente altre firme software tra cui il freeware Gimp sono state rilevate. In questo caso il software è stato utilizzato per ridurre e comprimere (tra il 60% ed il 63% dell’originale) l’immagine finale con il chiaro intento di mascherare i piccoli difetti di rumore. Ovviamente anche con questi accorgimenti un residuo è comunque rimasto non tanto nell’immagine quanto nei dati per tanto si è potuto risalire al procedimento utilizzato per creare questo artefatto».

«Pur essendo una foto di scarsa qualità e recuperate dal web, quindi non in formato originale (ovviamente per nascondere alcuni metadati) è stato possibile analizzare lo scatto – concludono i ricercatori del paranormale -. Siamo ancora stupiti di come persone che si ritengono esperte del settore abbiano sottovalutato una foto del genere che a prima vista è senza dubbio una foto manipolata.  Ci auguriamo una maggiore professionalità e serietà da parte degli operatori per non denigrare il lavoro di chi il GH lo fa più seriamente. Quindi per noi questa foto è palesemente un falso». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Giugno 2012
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