Tour de France al via, Basso sarà la spalla di Nibali

Gerarchie chiare in casa Liquigas-Cannondale per la corsa transalpina, che scatta sabato da Liegi. Ma il cassanese può togliersi qualche soddisfazione

«Nel 2001 mi affacciavo al Tour, curioso ed eccitato come un bambino. Bello scoprirsi uguale undici anni dopo». Al di là delle parole ufficiali dette in conferenza stampa, questa è la frase – affidata a Twitter – che più racconta lo stato d’animo di Ivan Basso, unico corridore varesino al via del Tour de France.
Il campione di Cassano, uscito con il morale basso dal Giro d’Italia concluso con un deludente quinto posto, sarà in Francia il vicecapitano della Liquigas-Cannondale che questa volta ha deciso di puntare forte su Vincenzo Nibali. Lo dice la squadra, lo ribadiscono i corridori, lo spiega anche il dorsale di gara, 51 per il siciliano, 52 per il varesino: quando non si va in ordine alfabetico, il primo della lista è l’uomo di punta designato.

L’edizione 2012 della Grand Boucle si preannuncia decisamente incerta, vuoi per l’assenza dello squalificato Contador vuoi perché comunque anche lo spagnolo ha dovuto pagare dazio lo scorso anno (qui l’albo d’oro completo) contro un corridore forte e regolare come Cadel Evans. L’australiano che vive a Stabio e che ha moglie di Gallarate è quindi forse ancora il principale favorito della corsa più importante del mondo, anche perché alla partenza di Liegi non ci sarà Andy Schleck, infortunato. E così toccherà a Franck (disastroso al Giro) difendere i colori della RadioShack mentre la maglia rosa Hesjedal si è conquistato i galloni di capitano di un altro squadrone, la Garmin. Un altro che punta forte ai Campi Elisi è il britannico Wiggins mentre la Spagna propone Samuel Sanchez e Alejandro Valverde; i veterani Menchov e Leipheimer proveranno a cercare un (ultimo?) posto al sole. Dopo tanti anni anche la Francia torna a sperare, soprattutto con la Europcar di Voeckler e Rolland così come l’Olanda (Gesink, Westra) e il Belgio (Van den Broeck). Due le punte azzurre, sempre parlando di classifica finale: il già citato Nibali va giustamente tra i corridori di prima fascia anche se gli ultimi riscontri non sono stati brillanti; Scarponi è uscito stanco dal Giro ma avrà la squadra per sé visto che l’indecifrabile Cunego si conferma tale e non corre in Francia.

E Basso? Il nostro campione come detto parte in appoggio di Nibali, come concordato fin dall’inverno quando in casa Liquigas si sono suddivisi i compiti e probabilmente questa è la scelta giusta. Però non è da escludere che Ivan si possa togliere qualche soddisfazione nella corsa che lo ha rivelato al mondo (maglia bianca nel 2002) e gli ha dato fama planetaria (terzo nel 2004, secondo nel 2005) prima di metterlo alla berlina alla vigilia dell’edizione 2006. Dopo il ko patito lo scorso anno (fu 7°, dietro Cunego) Basso ha capito che il suo sogno giallo rimarrà tale ma questo non gli impedirà di valutare la corsa giorno dopo giorno e provare, almeno su qualche grande salita, a lasciare il segno soprattutto se Nibali dovesse andare fuori classifica. Anche perché in carriera Basso ha vinto una sola tappa fino a oggi, quella epica di La Mongie 2004 quando solo Armstrong riuscì a tenergli le ruote. Una perla che merita di essere ripetutra.

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Pubblicato il 29 Giugno 2012
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