Abusivi nel Centro Sociale di Sant’Anna: “Non lasciateci in mezzo alla strada”

Rossella Pesce e Salvatore Vitale vivono da 4 mesi dentro la struttura che, però, devono liberare entro fine mese. Lei è stata presidente dell'associazione Vivere Meglio, sponsorizzata dall'assessore Lista e cacciata dal comune

Il centro sociale di Sant’Anna è ancora al centro della polemica per la presenza di due inquilini abusivi. Dopo le vicende legate all’associazione "Vivere Meglio", realtà associativa lanciata dall’assessore Luciano Lista per far rinascere le attività sociali nel quartiere periferico, conclusesi con la chiusura della convenzione con il Comune, ora scoppia la grana dei due senza tetto che sono rimasti all’interno della struttura, trasformata in un vero e proprio appartamento con tanto di salotto, cucina e camera da letto ma senza che vi sia la possibilità di abitarci. Rossella Pesce, nominata presidente dell’associazione Vivere Meglio dopo che la precedente era sparita nel nulla, vive da 4 mesi all’interno del centro sociale insieme a Salvatore Vitale ed entrambi a fine mese dovranno andarsene da lì: «Abbiamo fatto di tutto per rendere questo centro sociale un luogo più accogliente e tutto a spese nostre» – racconta Vitale e in effetti l’aspetto esteriore della struttura, da anni al centro di degrado e vandalismi, è sicuramente migliorato grazie all’attenzione e alla cura che i due inquilini "abusivi" ci hanno messo.

Il problema, però, sta nel fatto che l’associazione Vivere Meglio non può più stare all’interno della struttura di Sant’Anna e, così, nemmeno Rossella Pesce e Salvatore Vitale i quali ora chiedono al Comune un aiuto per poter trovare una soluzione alternativa: «La consigliera comunale Erica D’Adda (Pd, ndr) ci aveva promesso una soluzione al nostro problema prospettandoci la possibilità di farci diventare portieri della struttura ma dopo le promesse iniziali è sparita mentre l’assessore Lista, persona corretta, ci ha detto gentilmente di lasciare la struttura» – dicono in coro i due senza tetto. Secca la replica della consigliera Pd che smentisce le promesse ai due: «Queste due persone hanno certamente bisogno dell’aiuto dei servizi sociali – racconta – le ho incontrate una sola volta con il presidente del consiglio Cornacchia che ne è testimone, non ho mai promesso nulla di quello che dicono. Il problema qui ha un solo responsabile e si chiama assessore alla Qualità della vita Luciano Lista in quanto lui ha sponsorizzato l’associazione Vivere Meglio insieme all’avvocato Paola Monno, mentre io ho denunciato le pesanti irregolarità che l’associazione, di cui la signora Pesce era presidente, ha commesso in violoazione alla convenzione. Errori per i quali la stessa è stata revocata da parte della stessa amministrazione». 

Effettivamente i due inquilini del centro sociale hanno alle spalle un passato pesante, fatto di disagio sociale e di vita ai margini della società, ma ora dicono di stare bene e di voler vivere insieme prendendosi cura della struttura oppure, se questo non sarà possibile, di avere da Palazzo Gilardoni una soluzione anche temporanea: «Siamo disposti a pagare un affitto – dicono – ma non possiamo permetterci un appartamento privato perchè chiedono la caparra e noi non possiamo permettercela. I soldi che avevamo li abbiamo spesi in questa struttura, per migliorarla». Intanto nel quartiere, dicono loro, il loro sforzo è stato apprezzato ed è lo stesso Franco Cascio, tra i più attivi cittadini del quartiere, a sponsorizzare la loro causa. Certamente il problema non è di facile soluzione ed è anche chiaro ed evidente che all’origine di tutto vi è l’iniziativa dell’assessore Lista che ha promosso la convenzione con l’associazione Vivere Meglio, poi degenerata in una specie di dormitorio per senza tetto.

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Pubblicato il 13 Luglio 2012
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