Agenzie delle entrate, fra gli uffici tagliati anche Luino
La denuncia da parte della categoria del settore pubblico della Cgil Lombardia. "Nulla viene detto sul futuro dei 60 posti di lavoro in questione"
La mannaia dello Stato sugli uffici periferici si abbatte anche in Lombardia. E a farne le spese, in applicazione delle ultime regole varate dall’esecutivo, vi sarebbe anche l’ufficio di Luino. Lo denuncia in una nota la FP-CGIL, categoria facente capo al comparto pubblico della principale organizzazione sindacale italiana.
"Con una semplice “Informativa alle OO.SS.” l’Agenzia delle Entrate ha comunicato la propria intenzione di sopprimere sei Uffici Territoriali della Lombardia, “in linea con le previsioni di riduzione degli assetti organizzativi” contenute nel D.L. 87/12. Gli Uffici che saranno soppressi sono Lonato (BS), Luino (VA), Menaggio (CO), Soresina (CR), Tirano (SO), Zogno (BG)" – recita la nota inviata alla stampa
"Nell’“informativa” – si legge nel comunicato – non c’è una sola parola sulle circa 60 persone, donne e uomini, che lavorano in quegli Uffici. Mentre in uno degli ultimi piani aziendali l’Agenzia ha avuto modo di definire il proprio personale “patrimonio acquisito sul quale investire ulteriormente per i cambiamenti futuri”. Così ci domandiamo se per le lavoratrici e i lavoratori sia questo il genere di investimento che intende fare l’Amministrazione".
"Per adempiere al meglio ai compiti a essa istituzionalmente attribuiti – continua la comunicazione sindacale – , l’Agenzia deve poter contare su personale adeguatamente motivato: ci chiediamo quanto saranno motivati le donne e gli uomini che oggi lavorano in quei sei Uffici Territoriali sapendo che tra pochissimo tempo dovranno iniziare a fare una vita da pendolari.
Crediamo poi che questa iniziativa non consenta neppure l’erogazione di un sempre migliore servizio per la collettività: non va mai dimenticato, infatti, che tutte le Amministrazioni Centrali garantiscono diritti costituzionali che devono essere esigibili in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale e da tutti i cittadini. Nel nostro caso, invece, i cittadini di 145 Comuni – situati anche in zone orograficamente disagiate, e con scarsi mezzi di trasporto – si troveranno a dover percorrere svariati chilometri per ricevere un servizio che fino a oggi era accessibile con facilità".
"Da sempre la FP-CGIL è contraria alla logica dei tagli lineari – conclude il comunicato – . Riteniamo invece che per garantire il mantenimento dei servizi pubblici sul territorio, con le caratteristiche dei livelli di efficienza richiesti da una moderna società avanzata, non si possa prescindere da un serio confronto: per questi motivi abbiamo chiesto un incontro urgentissimo con la Direzione Centrale del Personale".
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