Eremita sul Gran Paradiso: “Olgiate? Meglio la solitudine”

Alberto Picchioldi è diventato l'unico abitante di Roncore, frazione abbandonata di Locana, un paesino alle pendici del Gran Paradiso in provincia di Torino. Ora vive con Titino, un cucciolo di capriolo abbandonato dalla madre

Alberto Picchioldi è cresciuto a Olgiate Olona ma lì le radici non le ha mai piantate, anche per il suo lavoro che lo ha costretto a spostarsi tra Lombardia e Veneto come restauratore archeologico. Dopo anni tra un rudere e l’altro, qualche ritorno in provincia di Varese e poi via dal traffico, dall’Olona inquinato, dalle fabbriche e dai cieli opprimenti per trovare il suo paradiso, il luogo dove mettere le radici. Oggi Alberto, all’età di 37 anni, vive nella frazione abbandonata di Roncore, alle pendici del Gran Paradiso, unico abitante del borgo sopra Locana, paese a 70 km da Torino: «Oggi sono l’unico abitante di questo posto incantato e fermo al dopoguerra, quando gli ultimi abitanti lasciarono le loro case per trasferirsi sul fondo valle». Gli unici collegamenti con il mondo civilizzato sono un telefono e un computer con una connessione internet che va e viene. Proprio tramite il telefono siamo riusciti a contattarlo e a farci raccontare la sua storia.

«Vengo a Roncore da quando ero un bambino e con i miei genitori si veniva qui a passare dei periodi estivi che mi sono sempre rimasti nel cuore – racconta Alberto – poi con il passare degli anni ho maturato l’idea che quello sarebbe stato il posto ideale per me. La decisione di vivere qui in pianta stabile l’ho presa due anni fa ed ora sono ancora qui». Nel frattempo Alberto ha fatto conoscenza con un cucciolo di capriolo, probabilmente abbandonato dalla madre: «Siamo diventati inseparabili – racconta – l’ho trovato che piangeva dietro casa mia e, dopo aver atteso invano la madre per un giorno intero, mi sono deciso a prenderlo con me per rifocillarlo, era in pessime condizioni. Oggi vive con me e presto si prenderà anche il divano». Alberto non scherza, il piccolo chiamato Titino Mitridate Eupatore, per gli amici semplicemente Titino, dorme in casa e non si separa mai da lui, ormai considerato un surrogato della madre naturale. Alberto se ne prende cura amorevolmente; lo coccola e lo vizia come se fosse un vero animale da compagnia.

L’unico abitante di Roncore non soffre molto la solitudine, è ormai abituato a vivere da solo anche se qualche vecchio amico ogni tanto va a trovarlo affrontando l’unico sentiero che porta alla frazione abbandonata. Ha sistemato nel tempo la casa che fu di suo nonno, ha attivato il collegamento per l’elettricità e funge da sentinella del bosco grazie agli amici del Corpo Forestale dello Stato che hanno il suo numero e si tengono costantemente in contatto con lui: «Un po’ è un’esigenza e un po’ è diventato un rapporto di amicizia, sono molto bravi e spesso li chiamo per avvisarli che devo accendere un fuoco per bruciare le sterpaglie – racconta – mi hanno aiutato anche con Titino per capire come dovevo comportarmi e una volta li ho avvisati di un incendio che si stava sviluppando proprio alle porte del borgo. Sono interevenuti in tempo, prima che questo piccolo gioiello di paese finisse distrutto dalle fiamme, per sempre». 

Voglia di tornare a casa? Assolutamente no, la sua casa è la montagna e Alberto lo ribadisce: «Ogni tanto vado in paese, qui sto bene e mi tengo informato attraverso la rete internet – conclude – ho saputo che non esiste più la Provincia di Varese e che anche dalle mie parti la Lega è un po’ in disgrazia, come vedi riesco a non perdere il contatto con la realtà che mi circonda ma adesso è diverso, vedo le cose in modo diverso, molto più distaccato e questo mi fa vivere meglio. Soprattutto non guardo la tv». La telefonata con quello che è stato definito "il sopravvissuto di Roncore" si conclude con un invito da parte sua per una parca cena nella sua dimora e con un augurio di buona fortuna per chi ha fatto una scelta così radicale e opposta a quella che farebbero molte persone della sua età.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Luglio 2012
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