Fabrizio Macchi spegne 42 candeline pensando a Londra
Oggi il varesino compie 42 anni, ma non si sente affatto vecchio per puntare all'oro nella quarta Paralimpiade. I Giochi per lui iniziano il 31 agosto con l'inseguimento in pista e proseguono il 5 settembre con la cronometro e il 6 con la prova in linea
Fabrizio Macchi, per gli amici il ‘Fenicottero di Bobbiate’, oggi spegnerà 42 candeline ma il regalo di compleanno spera di scartarlo a Londra, dove andrà a caccia di quell’oro olimpico che ancora manca alla sua pregiata collezione di medaglie, che conta di un bronzo olimpico (Atene 2004), 2 ori iridati (Bogogno 2009 e Baie-Comeau 2010) 5 argenti e 5 bronzi mondiali (tra cui quello in pista a Los Angeles dello scorso febbraio) 6 medaglie ai Campionati Europei (3 argento e 3 bronzo) e 29 titoli italiani.
Il ciclista varesino è pronto a calare il poker di presenze olimpiche. Se Sydney 2000 fu per lui il debutto, Atene 2004 la conferma e Pechino 2008 la delusione, Londra dovrà essere la consacrazione, perché Fabrizio Macchi a 42 anni ha ancora fame di vittorie e lo dimostrano i due titoli mondiali vinti di recente.
Venerdì 31 agosto Macchi rincorrerà il sogno dorato nella prova ad inseguimento nel nuovo ed avveniristico velodromo di Londra, mentre mercoledì 5 settembre proverà ad essere più veloce del tempo e degli avversari nella cronometro che si correrà sul circuito motoristico di Brands Hatch, nel Kent. Ma le fatiche di Macchi non finiscono qui, perché il varesino parteciperà alla Velocità Olimpica in pista il 2 settembre e poi alla prova in linea, sempre sul circuito motoristico, il 6 settembre.
Una passione infinita per lo sport, quella di Fabrizio, iniziata per riprendersi la vita dopo la perdita della gamba sinistra nel 1986, e che lo ha visto protagonista in tutte le discipline praticate: 3 maratone di New York in stampelle (1988-89-90), un bronzo ai Mondiali di Canottaggio nella prima edizione aperta ai disabili (1997), 3 titoli italiani di salto in alto e in lungo per disabili (1993,1994,1995), e poi l’ultimo amore, il ciclismo, dove oltre ai diversi titoli raccolti è riuscito a stabilire 4 volte il record dell’ora disabili (ultimo 45 km 870m Vigorelli di Milano 2001).
Molto spesso quando mi alleno e sto facendo una fatica esagerata – dichiara Macchi – penso che i miei avversari ne stanno facendo molta più di me per cercare di battermi. Ho raggiunto in questi ultimi periodi una determinazione feroce e la consapevolezza che il mio più grande avversario sono io. Arrivederci sul podio…”
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