Lega Pro, niente girone unico
La Lega ha deciso di continuare anche quest'anno con Prima e Seconda Divisione, ma all'appello per la ex C1 mancano 4 squadre. La Pro Patria però non può chiedere il ripescaggio
Niente girone unico, almeno per quest’anno. È questa la decisione della Lega Pro che si è riunita settimana scorsa. La Lega ha di fatto deciso di comporre due gironi divisi per regioni – niente più taglio in “verticale” della penisola – composti ognuno di diciotto squadre, per un totale di 36. Ora come ora le formazioni che hanno fatto richiesta e versato la fidejussione per l’iscrizione sono solo 32 e quindi dalla Seconda Divisione verranno ripescate quattro compagini per comporre i due gironi. La Pro Patria affronterà però il campionato di Seconda Divisione, anche perché dopo la richiesta, accolta, di quattro anni fa, non è possibile per i tigrotti essere nuovamente fatti risalire a tavolino. Il regolamento dice infatti esplicitamente che devono essere passati cinque anni dall’ultima domanda di ripescaggio per poterne avanzare un’altra.
Con i cambiamenti in vista per la prossima stagione, la Prima Divisione sarebbe un torneo senza retrocessioni mentre la Seconda potrebbe non avere promozioni: due campionati che rischiano così di avere prospettive monche.
Intanto la Pro ha conosciuto le avversarie per il primo girone di coppa Italia, dove affronteranno il Casale e il Valle d’Aosta.
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