Monelli in Festa, consegnati i frutti del loro “lavoro”
Sono stati devoluti alle suore di via Bernardino Luini, alla Casa san Carlo e all'Aism, associazione italiana sclerosi multipla, i proventi dell'attività dell'associazione che organizza il falò di sant'Antonio
E’ stata una festa per tutti i volontari la cena annuale dei Monelli della Motta: quest’anno “apparecchiata” nella bella nuova sede di via Lonati. La serata, che si è svolta mercoledì 18 luglio 2012 alla presenza del prevosto di Varese, monsignor Gilberto Donnini, è stata l’occasione per un consuntivo positivo sull’attività della popolare associazione varesina ed è servita anche a distribuire ad alcune associazioni benefiche i proventi del lavoro dei circa sessanta volontari, impegnati nella sagra di Sant’Antonio con il suo falò, ma non solo.
«Sono stati due anni molto belli, di grosse soddisfazioni sul piano personale, con ragazzi disponibili e desiderosi di essere utili – ha commentato il presidente dell’associazione, Giuseppe Redaelli – Le nostre manifestazioni, legate soprattutto alla festa di sant’Antonio ma anche ad altri eventi, hanno proprio lo scopo di raccogliere beneficienze, e in questa cena abbiamo avuto il piacere di dare qualche contributo ad associazioni benemerite del territorio».
I destinatari, tutte associazioni e realtà del territorio, sono tre: «Principalmente le suore di via Bernardino Luini – continua Redaelli – perchè in un momento in cui l’indigenza è dilagante e molti hanno bisogno del minimo indispensabile, aiutare le suore e a mantenere vivo questo servizio alla comunità pensiamo sia un dovere oltre che un piacere. Il secondo è un ente nuovo: si tratta della casa san Carlo, destinata a dare accoglienza a single che non possono avere una casa e un tetto. questa associazione si è fatta carico di ospitare per un certo tempo le persone perché possano organizzarsi la vita e ripartire. La terza è l’Associazione Italiana contro la Sclerosi Multipla (ASIM), una malattia che si sta sviluppando in maniera molto forte soprattutto tra i giovani. nostri budget sono limitati: daremo contributi per qualche migliaio di euro. ma speriamo possano loro essere d’aiuto»
Voi rappresentate la tradizione di Varese: è un impegno o una gioia? «Ogni anno è sempre più bello vedere che i ragazzi che si danno da fare per i Monelli appartengono a tre generazioni: nonni padri e figli. e soprattutto, quando qualcuno di loro ha un bambino, lo portano già qua a pochi mesi a salutare gli amici dei monelli, creando le premesse per il futuro».
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