Peggiora ancora la situazione delle piccole imprese

L’analisi relativa al secondo trimestre 2012 dell’ufficio studi di Confartigianato Varese,mostra un ulteriore peggioramento su tutti gli indicatori: -12,55 rispetto al secondo semestre 2011

L’analisi relativa al secondo trimestre 2012, basata sui dati provenienti dall’ufficio studi di Confartigianato Varese, mostra un ulteriore peggioramento della situazione economica delle piccole imprese su tutti gli indicatori.

La produzione del secondo trimestre 2012 è diminuita nei confronti del primo trimestre del 2012 (-3,74%) ma soprattutto rispetto al secondo trimestre del 2011 (-12,55%). Nel confronto fra le classi dimensionali, a livello produttivo, mostrano maggiore sofferenza le aziende più piccole (-17,30%). Il fatturato presenta una situazione di sofferenza con qualche segnale positivo dall’estero.

L’andamento produttivo
Tutti i settori accusano pesanti cali produttivi a due cifre. Nel confronto trimestrale sono di segno positivo solo gli alimentari (+9,79%) e le pelli (+7,25%).
Il fatturato: -10,79% nei confronti del 2° trimestre 2011 e -1,58% nei confronti del trimestre precedente. La componente estera è aumentata a livello congiunturale (+2,06%) e anche rispetto al 2°trimestre del 2011 (7,38%) (la quota estera occupa il 7,16% del fatturato totale).
Il tasso d’utilizzo degli impianti scende di 1 punto percentuale rispetto alla precedente rilevazione e si attesta intorno al 58,42%. La percentuale più elevata si osserva nelle pelli (84,43%), mentre quella più bassa nelle varie (29,11%). Gli ordinativi acquisiti nel trimestre: rispetto al 2° trimestre 2011 è calato dell’8,92%.
L’occupazione si stabilizza attorno allo 0,45%.

CIG in deroga
Dalle procedure compiute nel corso del periodo aprile – giugno 2012, la Meccanica è ancora il settore maggiormente in difficoltà, seguito dal TAC; preoccupazione anche per il Legno e la Plastica.
Il livello delle scorte dei prodotti finiti è ritenuto adeguato dal 50% delle imprese intervistate. Si attesta intorno al 60% il numero di aziende che non tiene scorte (55% il valore del precedente periodo). Per quanto riguarda le scorte di materie prime, il 34% delle aziende intervistate afferma invece di non tenere scorte. I prezzi medi delle materie prime non sono variati in modo significativo (+1,25%). Il maggior incremento nei prezzi delle materie prime ha in particolare interessato gli alimentari con una percentuale del 3,01%.

Il credito
Aumenta il numero di richieste di finanziamento veicolate da Artigianfidi sia in termini numerici che di volumi intermediati.
Le richieste deliberate positivamente passano da 763 del 2011 a 825; i volumi intermediati salgono dai 42 milioni del 2011 agli oltre 45 milioni del 2012. Cresce anche l’importo medio del finanziamento deliberato dal Confidi (51.000€). Stabile il livello delle le erogazioni effettuate dagli istituti di credito rispetto allo stesso periodo del 2011. Il volume dei finanziamenti alle nostre imprese è pari a 37 i milioni di euro (nel primo trimestre 2012 le erogazioni sono state pari a 39 milioni di euro). La selettività da parte del sistema bancario in termini di numero di pratiche respinte si attesta al 5%. In lieve calo il dato riferito alle pratiche in attesa di esito (circa 300 per un volume di 21 milioni di euro). Tipologia del credito: aumenta la richiesta di anticipi (77%) rispetto alla liquidità (12%) e agli investimenti (11).
La quota di breve termine si attesta intorno al 76% rispetto al 24% a medio lungo termine.
Le previsioni sul terzo trimestre 2012: la produzione dovrebbe diminuire del 35%. Calo causato da una ulteriore flessione della domanda interna del -38% e della domanda estera -17,1%. Il mercato del lavoro dovrebbe subire variazioni in negativo del 7%, mentre il fatturato dovrebbe calare del 35%.

Il direttore di Confartigianato Varese, Mauro Colombo«Tagliare le inefficienze e gli sprechi. Ottimizzare le risorse e le spese. Spending review ora e subito: non si può più attendere – E’ il commento di Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese. Le imprese non possono sopportare ulteriori aggravi: occorre ridurre l’Irap e diminuire l’imposizione fiscale, questo deve essere un punto fisso nell’agenda del Governo. Così come ci deve essere un’attenzione particolare alle micro e piccole imprese con strumenti per la loro competitività. Strumenti per la crescita. La riforma Fornero presenta alcuni limiti, è vero, ma è necessaria per dare una prima scossa al nostro paese. Nello stesso tempo si deve intervenire sui ritardi di pagamento della PA, sulla burocrazia e sulle mancate semplificazioni. Serve un’agenzia delle Uscite con la quale monitorare entrate e uscite delle pubbliche istituzioni. Dietro il pagamento di tasse, cittadini e imprese chiedono servizi funzionali ed efficienti. Agevolazioni e vantaggi. Chiedono che la ricchezza prodotta su questo territorio e per il territorio, ritorni sotto forma di opere e scelte strategiche in tema di infrastrutture, sanità, giustizia, conciliazione».

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Pubblicato il 27 Luglio 2012
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