“Questo bilancio non ci convince”
Nota della lista Cardanoincomune sulle scelte di bilancio votate dalla maggioranza nell'ultimo consiglio comunale
Riceviamo e pubblichiamo una nota della lista Cardanoincomune sul terzo Consiglio Comunale di Cardano al Campo
Il 26 giugno ha avuto luogo il terzo incontro del nuovo Consiglio Comunale di Cardano al Campo, che registrava tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio di previsione per l’anno 2012. La lista “cardanoincomune”, presente all’opposizione con due consiglieri, dopo un attento lavoro condotto sul materiale fornito dalla maggioranza nei giorni precedenti, ha ritenuto opportuno suggerire all’Amministrazione un’altra strada per perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio, non basata sull’aggravio della pressione fiscale, ma su un contenimento della stessa da compensare con una riduzione delle spese spalmata sui vari capitoli. Sono quindi stati proposti 21 emendamenti rispondenti ad un disegno unitario, con i quali la lista di Michela Marchese si augurava di creare le condizioni per aprire un confronto sulle scelte politiche sottese al Bilancio preventivo, alla luce e nell’interesse del bene dei cittadini di Cardano al Campo.
Gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno però portato allo scoperto l’incapacità della maggioranza di accettare un dialogo politico, sia in Consiglio che nelle commissioni: dopo aver rifiutato di discutere in sede di commissione bilancio, gli Assessori coinvolti, sostenuti da una maggioranza muta e compatta, hanno bocciato tutti i 13 emendamenti che avevano superato un vaglio di ammissibilità compiuto dal personale tecnico del Comune. La loro attuabilità dipendeva dalla volontà dell’amministrazione, che ha praticamente scelto di ignorarli manifestando un atteggiamento pregiudiziale nei confronti di tutte le osservazioni avanzate dall’opposizione. Non ci aspettavamo certo che tutte le nostre proposte fossero accolte, ma per qualcuna sicuramente un ripensamento era auspicabile. L’amministrazione non ha quindi accettato di rivedere le aliquote dell’addizionale IRPEF, che sono state quasi quadruplicate rispetto all’anno precedente, e non ha voluto valutare la possibilità di esentare da questa tassa aggiuntiva una più ampia fascia di contribuenti con un reddito basso. Non solo, ma l’Assessore ha anche dichiarato di dissentire completamente dalle scelte delle precedenti amministrazioni, che avevano deciso di non applicare la tassa, se non nell’ultimo anno e con un’aliquota minima dello 0,2%: secondo assessore Enrico Pozzi tale tassa andava invece applicata nella sua forma piena già dal 1999, consentendo così vistose entrate per il Comune. Ci si potrebbe chiedere allora che fine abbia fatto la continuità sostenuta con forza durante la campagna elettorale dalla lista “Cardano vive”, sedicente erede della precedente “Nuova cardano viva”: a questo risponde lo stesso Assessore quando afferma che ad una continuità politica corrisponderà in questa amministrazione una discontinuità gestionale (…ma le scelte di gestione su che cosa si basano se non su scelte politiche?). Non si può non sospettare che questa “discontinuità gestionale” sia un modo più o meno elegante di occultare l’intenzione di rivalersi sui tributi dei ceti medio bassi.
A fronte di sacrifici imposti ai cittadini, in una congiuntura storica che registra poi una diffusa difficoltà, l’Amministrazione non ha esitato a riportare al 100% le indennità previste per i suoi membri, incrementando un capitolo di spesa e soprattutto offrendo ai Cardanesi un cattivo esempio. Le giustificazioni addotte dalla signora Sindaca al riguardo (consentire a tutti di dedicarsi alla cosa pubblica) risultano non soddisfacenti se non addirittura offensive: chi si può permettere interminabili aspettative sul lavoro per darsi alla politica non ha evidentemente bisogno di uno stipendio e chi si dedica alla cosa pubblica per ottenere uno stipendio che non percepisce non ha forse afferrato lo spirito del servizio. Con tutto ciò non si intende negare la necessità di un riconoscimento per le prestazioni e per il tempo dedicato al Comune, ma si vuole sottolineare l’importanza di scelte coerenti: ti chiedo un sacrificio, ma sono il primo a rinunciare a qualcosa, questo ci piacerebbe vedere realizzato nelle scelte dei nostri amministratori.
La fine di questo anno 2012 sembra inoltre minacciata dall’ombra lunga di ulteriori richieste fiscali: nella proposta di Bilancio, il rispetto del Patto di stabilità è vincolato all’alienazione di beni immobili di proprietà comunale, ma ad oggi non risultano in essere trattative di sorta e sembra improbabile che entro la fine dell’anno, in un momento in cui gli acquirenti non abbondano, sia possibile giungere a concludere affari. Del resto alla domanda rivolta a sapere su quali beni potrebbe ricadere l’operazione di vendita, l’assessore al bilancio si sottrae, ma dice molto chiaramente che esiste la possibilità che il patto di stabilità venga sforato. Conseguenza: da un lato una ulteriore riduzione dei trasferimenti dallo Stato e la riduzione (questa volta imposta dallo stato) del 30% delle indennità degli amministratori, dall’altro la concreta possibilità prospettata dall’assessore al bilancio che l’amministrazione agisca nel senso di rivedere al rialzo le aliquote IMU per gli immobili diversi dalla prima casa e addirittura le aliquote dell’addizionale IRPEF … e poi?
A tutto ciò si deve aggiungere una tendenza alla deriva rispetto ad un comportamento politicallycorrect, in quanto i consiglieri non sono stati tutti trattati allo stesso modo, ma quelli all’opposizione sono venuti a conoscenza di atti e delibere fondamentali soltanto in un secondo tempo, e dopo la presentazione degli emendamenti in oggetto. Questo ha portato i consiglieri di “cardanoincomune” e gli altri gruppi dell’opposizione alla decisione di presentare una mozione per il ritiro del secondo punto all’ordine del giorno, l’approvazione del Bilancio e, una volta non accettata la stessa dall’Amministrazione, alla scelta estrema di non partecipare al voto del Bilancio preventivo, abbandonando l’aula.
Cardanoincomune
27 giugno 2012
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