Riforma del lavoro sotto assedio

Le commissioni stanno esaminando gli emendamenti proposti al Dl sviluppo contenuto nella riforma del lavoro. L’asse partiti-parti sociali sembra riuscire nell’intento di battere l’esecutivo. Il 19 luglio manifestazione a Roma ci saranno anche Cgil e Uil di Varese

Tempi duri per il Governo e per i suoi rapporti con le parti sociali. Nei prossimi giorni si discuterà alla Camera il testo della riforma al mercato del lavoro che contiene il Dl (decreto legge) sullo sviluppo. Mercoledì 11 luglio è stato riammesso in extremis il pacchetto di emendamenti che modifica alcuni punti della riforma stessa, frutto dell’accordo, nei giorni scorsi, dei partiti che sostengono il Governo Monti, ovvero Pd, Pdl, Udc, Fli e Pt. Gli emendamenti sono dieci, recepiscono l’avviso comune lanciato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, e riguardano alcune misure relative agli ammortizzatori sociali e alla flessibilità in entrata, andando a modificare in modo particolare l’articolo 46 del decreto. Inizialmente erano stati considerati estranei alla materia dai presidenti delle commissioni finanze e attività produttive della Camera e quindi dichiarati inammissibili. Il salvataggio è avvenuto mercoledì sera grazie al ricorso presentato da Silvano Moffa (Pdl), presidente della commissione lavoro, e dai capigruppo in commissione. Secondo Moffa, gli emendamenti sono finalizzati a favorire un miglior funzionamento del mercato del lavoro, favorendo così lo sviluppo economico. In queste ore il ministro del lavoro Elsa Fornero (foto sopra) e i partiti di maggioranza si stanno incontrando per cercare di raggiungere un accordo per questi emendamenti. Fornero ha già elaborato una proposta che cerca di accogliere gran parte delle richieste avanzate dai partiti della maggioranza. L’approdo alla Camera del decreto sarà tra il 20 e il 23 luglio.

Gli emendamenti –
Sotto la lente rimangono due punti fondamentali: il nuovo ammortizzatore Aspi (assicurazione sociale per l’impiego), che inizialmente doveva essere rinviato di un anno (al 2014), cede ora il passo alla richiesta dell’allungamento di 3 mesi della durata della mobilità, e l’estensione ai parasubordinati della garanzia del conteggio dei contributi quando il datore di lavoro non è in regola con i versamenti, che viene cancellata. Cesare Damiano (Pd) ha insistito che l’estensione della durata della mobilità fosse di 6 mesi. Sempre mercoledì Fornero ha sottolineato che i risparmi della riforma presidenziale, che vanno da 2,7 a 22 miliardi nel 2020, secondo le stime della Ragioneria, sono interamente contabilizzabili a risparmio del disavanzo pubblico e del debito. Oltre 850 emendamenti su 1910 presentati ulteriormente alla modifica del Dl sono stati respinti. Sono stati invece ammessi quelli che rivedono la governance dell’Agenzia per l’Italia digitale, la cabina di regia nata per digitalizzare il paese seguendo le misure richieste dall’Unione europea.

Le reazioni dei sindacati
– Mario Monti ha criticato l’eccessivo confronto con le parti sociali durante il suo intervento all’assemblea dell’Abi (associazione bancaria italiana). Questa dichiarazione ha suscitato la pesante replica del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha dichiarato che Monti non sa di quello che sta parlando, e che l’ultima concertazione del 1993 portò a riforme eque, al contrario di quella fatta dal suo Governo. Raffaele Bonanni, segretario Cisl, ribadisce che non c’è alternativa alla concertazione in nessun paese a democrazia matura e a economia avanzata.

Cosa succede a Varese
– La Cgil e la Uil di Varese aderiscono alla manifestazione nazionale a Roma del 19 luglio, che si terrà davanti a Palazzo Vidoni dalle 9.30 alle 13. La Uil, inoltre, attacca il Governo in merito a un altro grande passo che sta compiendo: quello della revisione della spesa, conosciuta meglio come spending review. «Il provvedimento – dichiara il sindacato – non segna la svolta che ci saremmo attesi da un Governo tecnico in merito alla riduzione dei costi della politica. Il Paese non può più permettersi di sopportare questa condizione, soprattutto in un momento di progressivo peggioramento delle condizioni economiche ed occupazionali. Nei prossimi giorni, valuteremo le iniziative da mettere in campo per ottenere le necessarie modifiche al provvedimento».

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Pubblicato il 12 Luglio 2012
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