Un’evasione da 50 milioni nel commercio dei rottami
Chiuso il cerchio dell'operazione "Iron Cash". L'indagine durata sei anni di Fiamme Gialle e Procura di Busto ha portato alla denuncia di 8 persone e al sequestro di 18 tonnellate di materiale e diverse proprietà per un valore di 2 milioni di euro
Guardia di Finanza e Procura della Repubblica di Busto Arsizio ancora a caccia di grandi evasori e questa volta a finire nella rete delle indagini di Fiamme Gialle e magistrati è una ditta di rottami di Solbiate Arno, la Dada srl i cui titolari, insieme ad alcuni prestanome a capo di società fasulle, sono stati denunciati per una frode complessiva di oltre 50 milioni di euro.
Sono queste le prime risultanze dell’indagine "Iron Cash" portata avanti dal sostituto procuratore Roberta Colangelo, insieme agli uomini della Guardia di Finanza di Gallarate, diretti dal capitano Paolo Pettine. A far scattare i primi controlli è stata una delle banche presso le quali i titolari prestanome di quattro società nominalmente operanti nel settore del commercio dei rottami avevano aperto uno dei trenta conti correnti attraverso i quali transitavano veri e propri fiumi di danaro. Il direttore di una banca del Comasco aveva notato, infatti, operazioni sospette con pagamenti da parte della Dada srl fino a 100 mila euro e prelievi da parte dei titolari dei conti per pari importo, tutti in una volta. Quei soldi tornavano immediatamente alla Dada che acquistava rottami in nero per poi rivenderli, sempre in nero.
Di questo denaro circa 37 milioni sono la base imponibile ai fini delle imposte dirette, 7.5 milioni di euro per Iva non versata e 1,5 milioni di euro provento di illeciti che le ditte compiacenti trattenevano per la loro opera di falsa fatturazione e riciclaggio. I reati contestati sono: false fatturazioni, evasione fiscale, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro sporco. L’operazione ha portato al sequestro di 18 tonnellate di materiale ferroso, stoccato presso la sede dell’azienda, del capannone industriale, di 4 autovetture, due camion, due rimorchi, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.
Il colonnello Antonio Morelli, comandante provinciale della Guardia di Finanza si è detto ampiamente soddisfatto del lavoro dei suoi uomini e della procura: «Ancora una volta la Procura di Busto si è dimostrata attenta al tema dell’evasione fiscale – ha sottolineato – ma soprattutto vediamo che comincia a funzionare la nuova normativa anti-riciclaggio grazie alle banche che ci segnalano le operazioni sospette. Questo ci ha consentito di porre in essere attente verifiche e ricostruire lo schema della frode fiscale».
Video
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Ennio Doris, il film sul banchiere è firmato dal regista varesino Giacomo Campiotti
Felice su Sono soprattutto stranieri e sportivi i turisti che apprezzano sempre di più il Varesotto
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.