Una raccolta firme contro la tortura, promossa dalla mamma di Federico Aldovrandi

La sua iniziativa in poche ore (è stata lanciata il 17 luglio) ha raccolto migliaia di adesioni: la quota di 100 mila è vicina. Su Avaaz la pagina per sottoscrivere l’appello

Una raccolta firma per avere una legge contro la tortura, nel giorno del compleanno del figlio ucciso da quattro poliziotti. L’iniziativa è di Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldovrandi, lo studente ferrarese morto nel 2005 per cui sono stati condannati quattro agenti di polizia. La donna, nel giorno del compleanno del figlio, lancia la proposta: una legge che dia attuazione, anche in Italia, della Convenzione Onu contro la tortura. La sua iniziativa in poche ore (è stata lanciata il 17 luglio) ha raccolto migliaia di adesioni: la quota di 100 mila è vicina.

Questo il testo della lettera indirizzata ai ministri e a tutti i parlamentari:

Vi chiediamo di adottare immediatamente una legge forte contro la tortura che garantisca che gli agenti delle forze dell’ordine che commettono reati gravi non siano più al di sopra della legge e non possano più restare in servizio. Tutti gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico dovrebbero essere identificabili. E’ ora di rispettare la Convenzione Onu contro la tortura e di mettere fine all’impunità di stato, restituendo giustizia alle vittime di tortura e di altri crimini odiosi.

Su Avaaz la pagina per sottoscrivere l’appello. Tra le adesioni, anche quella di Articolo21, associazione che ha di recente annunciato un premio a Lucia Uva, un’altra donna che si batte da anni per avere la verità sulla morte del fratello Giuseppe.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Luglio 2012
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