Insieme per Castellanza: “Che fine ha fatto il piano di caratterizzazione?”

Lidia Zaffaroni interviene per la prima volta sulla vicenda e ricorda che Chemisol si è fatta carico del piano per verificare cosa ci sia nel terreno acquistato dalla precedente azienda Agrolinz

La lista "Insieme per Castellanza" interviene per la prima volta sul caso Elcon. Riportiamo di seguito il comunicato firmato da Lidia Zaffaroni.

Come già sottolineato nelle osservazioni depositate a suo tempo in Regione, tutta la vicenda Elcon e la relativa bonifica dell’area dell’ex polo chimico vertono su una premessa sostanziale espressa dalla Conferenza di Servizi che ha autorizzato il precedente piano della caratterizzazione di quell’area. In quella sede l’autorizzazione venne concessa con delle prescrizioni. Perchè oggi nessuno lo ricorda? Non è decaduta, visto che solo qualche mese la Soc. Chimica Pomponesco ha dato seguito a quanto stabilito in quella sede presentando un piano di caratterizzazione e bonifica della propria area.
Le leggi ci sono – occorre solo farle rispettare.

Perchè nessuno ne parla? Si è detto di tutto a proposito della possibile realizzazione di un impianto per il trattamento chimico di rifiuti liquidi nell’area dell’ex polo chimico di Castellanza. Recentemente, si è anche svolto un sopraluogo “tecnico” con lo scopo di mostrare ai partecipanti alla Conferenza di Servizi dove sorgerà questo insediamento così strenuamente voluto da BPSEC srl e da Elcon Recycling Italia srl.

Pur avendolo già giudicato sulla carta un “impianto innovativo”, e quindi essersi arrogati qualsiasi decisione in merito, gli esperti della Regione hanno voluto verificarne anche sul campo la fattibilità. Speravano forse di ‘vedere’ quanto sia inquinato quel terreno? o quali pericoli nascondano quegli impianti dismessi da anni? o verificare quali vincoli non siano rispettati dal progetto proposto?
In questo succedersi di notizie, volte più a confondere che a chiarire, a fomentare gli animi piuttosto
che a tranquillizzare, c’è un punto fermo chiaramente espresso nel Verbale della Sessione Conclusiva della Conferenza di Servizi “Piano della caratterizzazione delle aree riguardanti il complesso industriale di proprietà della Società Agrolinz Melamine International Italia srl, interne ed esterne al Polo Chimico ex Montedison” che gli attori principali di questa vicenda paiono non ricordare. Come spesso succede si invocano nuove disposizioni, nuovi accordi – sarebbe sufficiente rispettare e attuare quanto già in vigore.

Il Verbale della Sessione Conclusiva della Conferenza di Servizi succitata in data 3.10.2007 autorizzava il Piano di caratterizzazione di cui all’art. 242 del d. lgs. 152/2006, delle aree riguardanti il complesso industriale di proprietà della Società Agrolinz Melamine International Italia srl, interne ed esterne al Polo Chimico ex Montedison, ubicato nei Comuni di Castellanza e Olgiate Olona, con le prescrizioni sotto indicate. La Conferenza di Servizi, considerato che la caratterizzazione proposta insiste in un’area con
attività industriale in esercizio, ritiene necessario, ai fini di disporre di un’indagine esaustiva delle matrici ambientali del sito, al fine di una conoscenza approfondita delle stesse, che la parte, al termine dell’attività produttiva, ovvero nell’ambito della dismissione degli edifici e degli impianti, trasmetta agli Enti interessati un nuovo piano della caratterizzazione secondo le disposizioni normative vigenti. Quel verbale è stato firmato da Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Castellanza, Comune di Olgiate Olona, ARPA Lombardia, AMI Italia srl. Perchè nessuno lo ricorda? Chemisol Italia non può ignorarlo o dichiararsi estranea perchè in data 26.02.2009 nell’ambito di un incontro Tecnico finalizzato alla valutazione congiunta degli adempimenti richiesti ad ogni singola società presente nell’area del polo chimico, sempre inerenti la caratterizzazione dell’area, comunicava di essere subentrata ad AMI e confermava di essere a conoscenza e di farsi carico degli impegni assunti da AMI in sede di Conferenza di Servizi.

Nella richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di una centrale di cogenerazione presentata in data 12.07.2010 alla Provincia di Varese, Chemisol Italia srl ufficializzava una situazione in essere ormai da tempo, ossia la dismissione degli impianti in zona B del sito produttivo. Perché Regione Lombardia non dà seguito a quella prescrizione? Perchè nessuno dei partecipanti a quella Conferenza di Servizi ne chiede il rispetto? Che la lobby delle industrie farmaceutiche, visto che ad esse è principalmente votato l’impianto Elcon, sia in grado di imporre un insediamento industriale a scapito della salute dei cittadini e della tutela dell’ambiente?

Più inquinamento, più malati, più farmaci, più Elcon…A fronte di una prescrizione emessa e non rispettata da Regione Lombardia Castellanza dovrà subire l’insediamento Elcon? O i castellanzesi dovranno rivolgersi altrove per veder rispettati il proprio diritto alla salute e alla tutela dell’ambiente? Come mai, a due anni dall’ufficializzazione di Chemisol della dismissione degli impianti in zona B, il Comune di Castellanza non ha richiesto l’attuazione di quella prescrizione? Sarebbe stato un grande primo passo verso quella bonifica che oggi tutti invocano. Ma soprattutto una dimostrazione concreta di grande chiarezza e volontà di agire per il bene del Territorio.

Prima di qualsiasi nuova installazione produttiva, di servizi, commerciale si dia seguito e attuazione alla prescrizione della Conferenza di Servizi sulla caratterizzazione dell’ex polo chimico e si proceda ad una nuova caratterizzazione dell’intera area così da disporre di un quadro reale ed esaustivo delle matrici ambientali. Poi si discuta di Elcon o di progetti di sviluppo e riqualificazione del polo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Settembre 2012
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