La politica 2.0 “un’opportunità che non sostituisce il reale”
La politica che si confronta con la nuova comunicazione digitale ha preso corpo nel dibattito alla festa "Anche Io" grazie all'assessore Raffaele Cattaneo, al senatore Alessandro Vedani e al sindaco Samuele Astuti
La comunicazione 2.0 come un’opportunità, il web come strumento per amplificare contenuti, social network come occasione per tastare il polso della società. La politica che si confronta con la nuova comunicazione digitale ha preso corpo nel dibattito alla festa "Anche Io" grazie all’assessore regionale alla mobilità e trasporti o Raffaele Cattaneo, al senatore leghista Alessandro Vedani e al sindaco di Malnate Samuele Astuti presentati dal nostro giornalista Roberto Rotondo. Un incontro a metà tra l’esperienza dei politici intervenuti e i nuovi scenari verso i quali la politica dovrà rivolgersi.
Tutti e tre i rappresentati politici intervenuti hanno una grossa confidenza con i nuovi strumenti digitali e da questa sono partiti per analizzare il tema del dibattito. Perché del resto «tra la politica e la comunicazione c’è un rapporto molto stretto da sempre», ha commentato l’assessore Cattaneo ricordando l’influenza delle invenzioni comunicative nei secoli da Gutemberg a Mark Zuckerberg. Ma, spiega L’assessore, «Il web e i suoi derivati sono un’innovazione che hanno avuto una forza in più: quella di saltare ogni intermediazione. A me arrivano tweet nel cuore della notte e riesco a dare immediatamente delle risposte che una volta era impossibile pensare di poter ricevere in un modo così diretto da rappresentanti istituzionali». Fermo restando, ha proseguito Cattaneo, «che la politica è fatta di relazioni tra gli uomini e queste relazioni hanno soprattutto bisogno di una dimensione reale e personale. Si ha bisogno di capire certe reazioni della gente, in un modo che il 2.0 non può permettere. Il rapporto umano non può essere soppiantato».
Anche il senatore Alessandro Vedani fa una distinzione molto netta tra le due dimensioni della comunicazioni: «la Lega è un partito territoriale. Il radicamento, la strutturazione in sezioni, le feste e la militanza sono quei fattori che danno gli strumenti alla forza politica per selezionare la propria classe dirigente». Ma in questo quadro la comunicazione 2.0 va utilizzata per diffondere e amplificare un concetto e un contenuto, «in questo la nuova comunicazione è fondamentale. Il mio filmato al congresso provinciale della Lega nel quale contesto una serie di fatti accaduti, ha avuto migliaia di condivisioni e probabilmente ha avuto un ruolo determinante nello smuovere qualcosa nei vertici del partito, anche in relazione a quel che è successo dopo. Certo lo strumento va utilizzato in funzione di uno scopo e non per obiettivi sterili».
Il sindaco Astuti ha posto invece l’accento sulla funzione che il web 2.0 ha relativamente all’ambito dell’"ascolto" e delle risposte che si possono dare ai cittadini. «Io osservo molti politici che li utilizzano soprattutto per scrivere. Invece sono pochi che lo usano per poterne avere tante fotografie di quello che è la realtà. Ritengo che sia fondamentale, nell’utilizzo di questi strumenti, la parte legata all’ascolto delle istanze e dei problemi dei cittadini». Inoltre, sempre secondo il sindaco, «questi strumenti devono essere usati correttamente: nopn si può pensare o illudere di riuscire a dare una risposta a problemi complessi attraverso un tweet o un commento su Facebook non va bene. Lo strumento va usato negli spazi adeguati e nel modo corretto».
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