“Consumato” il 72% del territorio. Spazi aperti pari al 26%
Concluso il progetto sul censimento degli spazi aperti nel territorio, realizzato dal Comune in collaborazione con il Consorzio Parco del Lura
È giunto al termine il progetto “Censimento degli spazi aperti in ambito urbano e peri-urbano in Comune di Saronno: progetto pilota di ruralizzazione nella Valle del Torrente Lura, qualificazione e valorizzazione delle pertinenze della Cascina della Vigna” finanziato tramite il bando indetto da Fondazione Cariplo nel 2010 “Qualificare gli spazi aperti in ambito urbano e peri-urbano”.
Il progetto, realizzato dal Comune di Saronno in collaborazione con il Consorzio Parco del Lura, ha dedicato la prima fase al censimento degli spazi aperti a Saronno, individuando tutte le aree naturali non edificate a rischio di futura urbanizzazione e utilizzabili per processi di valorizzazione del territorio, escludendo però parchi pubblici e orti, aree dismesse e pertinenze delle abitazioni. Per ogni spazio aperto è stata elaborata una scheda analitica descrittiva sullo stato di fatto dell’area e gli indirizzi possibili di valorizzazione.
I risultati mostrano che il territorio del Comune di Saronno, nonostante l’elevato consumo di suolo (72%), presenza ancora molti spazi aperti, per una superficie pari al 26% del territorio comunale. L’uso del suolo prevalente negli spazi aperti è quello seminativo a cereali (54%), seguito dalla coltivazione a prato (27%); i boschi invece rappresentano solo il 3%. Gli ambiti più interessanti si collocano alla periferia della città, a confine con i Comuni limitrofi; questi hanno una funzione prevalentemente agricola, ad esclusione dell’area del Parco del Lura, che assume un’importante finalità fruitiva e naturalistica.
All’interno dello studio si è anche svolto un approfondimento sull’evoluzione dell’uso del suolo e sull’agricoltura nel Comune di Saronno.
La seconda parte del progetto, riguardante lo studio di fattibilità per la qualificazione e valorizzazione di Casina della Vigna, ha portato a riflettere sul tema della salvaguardia e del recupero del suolo e sul tema della riconfigurazione degli spazi aperti urbani nelle frange periurbane come strumento di ridefinizione del margine edificato.
Nel nuovo disegno dello spazio aperto la cascina e le sue pertinenze ritrovano una propria identità e riconoscibilità sul territorio, rimarcando lo stretto legame con la campagna e con il Parco del Lura.
«Lo studio di fattibilità ha riconosciuto la necessità di interventi specifici che strutturino un complessivo progetto di agricoltura periurbana – spiegano dal Parco del Lura -. Si leggono in quest’ottica la ristrutturazione degli orti urbani, il disegno di campi fioriti, l’inserimento di serre per coltivazioni agricole sperimentali, dei campi a colture basse nella fascia libera a nord della Cascina e di un vigneto lungo via Venezia. L’obiettivo generale si è concretizzato nella promozione della cultura del territorio, del rispetto dell’ambiente e della conoscenza della natura attraverso il coinvolgimento delle scuole, del Comune e delle associazioni sportive, configurando un luogo capace di accogliere e di stimolare iniziative quali la realizzazione di mercati biologici o alimentari, la creazione di nuovi orti e frutteti, l’organizzazione di iniziative quali workshop didattici o campus ecologici, valorizzando al contempo le aziende agricole esistenti e la realtà del Parco del Lura».
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