“Occorre un piano di intervento per l’amianto nel Nord della provincia”

La proposta lanciata dal sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin nel corso dell'ultima assemblea di Comunità Montana

amianto fotoNell’assemblea della Comunità Montana Valli del Verbano, tenutasi venerdì 28 settembre 2012 è stato proposto un piano di azione per gestire lo smaltimento della notevole quantità di amianto presente nei territori dell’Alto Varesotto.
«A tutti noi è noto che dalla fibra di amianto possono derivare gravi patologie a carico dell’apparato respiratorio (enfisema, asbestosi, tumore polmonare ed il “mesotelioma”, un particolare ed estremamente aggressivo tumore a carico della pleura) – spiega Gianpietro Ballardin sindaco del Comune di Brenta ed estensore della proposta».
L’amianto è stato messo al bando nel 1992. La maggior parte dei manufatti in cemento amianto risale agli anni ’60 – ’70 e questi materiali, che sono stati usati in grande quantità nei venti anni precedenti, costituiscono ancora oggi un serio problema in quanto la maggior parte di quelli attualmente in opera è fortemente a rischio di rilascio di fibre di amianto nell’ambiente circostante.
Per lo smaltimento dell’amianto in sicurezza si spende in media dai 15€ ai 50€ al metro quadrato, la differenza di prezzo dipende soprattutto dalla quantità di prodotto da smaltire.
I costi si compongono prevalentemente: dalla pratica da presentare alla ASL, dai costi di protezione del personale specializzato (per l’adozione di misure atte ad impedire o limitare la dispersione delle fibre di amianto durante la bonifica), nonché per le analisi ed il monitoraggio ambientale da eseguirsi durante l’intervento di rimozione ed infine per lo smaltimento presso le discariche autorizzate.
In Lombardia al 15 febbraio 2012 sono stati censiti 66.140 siti in strutture private e pubbliche con presenza di amianto di cui 2.957 in matrice friabile.
Tutto questo è corrispondente ad un volume pari a 1.376.777 metri cubi.
Non è dato sapere quanti di questi siano presenti in Provincia di Varese, ma considerato il dato regionale e la situazione visibile agli occhi di tutti noi, certamente in misura molto rilevante.
«Attraverso il mio intervento nell’assemblea della Comunità Montana delle Valli del Verbano – spiega Ballardin – ho chiesto di predisporre un piano di intervento che sappia affrontare la difficile problematica presente nei nostri territori e sicuramente in tutti i comuni della Valcuvia. Questo con la definizione di un percorso che operi in primo luogo nella verifica delle quantità presenti, a tutt’oggi pressoché sconosciute nella loro dimensione ma che presumo molto rilevanti, (stante il basso costo del materiale).
Allo stesso modo, attuando un percorso rivolto alla predisposizione di un contratto con imprese autorizzate alla rimozione e allo smaltimento che ottenga prezzi agevolati per i residenti nel territorio comunitario nelle azioni rivolte allo smaltimento del materiale».
Tutto questo anche per evitare che il problema degli eternit possa essere posto a carico di una singola persona con l’aggravio di un costo rilevante o peggio di un percorso di abbandono sul territorio, cosa oggi frequentemente visibile nei nostri boschi o sui bordi della strade.
«Mi auguro  – ha concluso Ballardin – che su questo tema la convergenza sia rapida e unanime anche per evitare un peggioramento nella condizione di salute dei nostri cittadini “in un ruolo che la politica può esercitare nel concreto del fare a superamento della condizione attuale del solo dire”, nell’interesse generale di un territorio e dei suoi abitanti».

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Pubblicato il 01 Ottobre 2012
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