12 milioni di euro? “I Comuni dicano chiaro no al Master Plan”

Si parla dei fondi per le aree delocalizzate: questa settimana i consigli comunali sono chiamati ad approvare l'accordo, il Pd chiede di mettere nero su bianco la contrarietà a terza pista e polo logistico

Dopo il lungo dibattito pubblico sui 12 milioni di euro destinati alla "bonifica" delle aree delocalizzate, è la settimana dei consigli comunali, chiamati a votare le delibere sul Protocollo d’Intesa tra Regioni, Comuni e Sea. I circoli del Pd (riuniti nel "Malpensa Forum") si preparano a dare battaglia per far sì che s’inserisca nelle delibere dei Comuni il riferimento alla contrarietà al Master Plan, l’insieme di progetti che comprende anche terza pista e polo logistico. «Nelle delibere ci sono accenni alla contrarietà al Master Plan» dice Jimmy Pasin, coordinatore del Malpensa Forum. «Noi chiederemo un emendamento al Protocollo d’Intesa, che resta molto vago su tempi e modi»

Questa settimana sono in programma due consigli comunali, che devono ratificare il documento già firmato dai sindaci, un pre-accordo per ottenere 12 milioni di euro da Sea: questa sera, 28 novembre, è in programma il consiglio a Ferno, il 29 si va a Lonate Pozzolo. Il Pd e i vari comitati contestano il fatto che i 12 milioni di euro siano legati da Sea al Master Plan e quindi alla terza pista e per questo chiedono chiarezza. «È una questione di trasparenza» dice Giacomo Buonanno. «Deve esserci una lettura chiara e univoca, perchè a leggere le posizioni di Sea e dei sindaci sembra di capire che ognuno interpreta in un modo». Sea ha legato le risorse al progetto Master Plan, invece i sindaci ripetono che non c’è nessun via libera. «È come un contratto: chi lo firmerebbe sapendo che ci sono due interpretazioni diverse dello stesso testo?». Per questo il Pd vuole che i chiarimenti non siano inseriti dentro alle delibere, ma che si chieda di rivedere il testo del Protocollo.

Lo strumento? Un emendamento, che «rileva errori e mancanze e chiede l’inserimento di sei punti» spiega ancora Pasin. Uno: si chiede che vengano citate le integrazioni presentate da Sea in estate «e le relative osservazioni, che non sono mai citate». Due: si chiede che lo stanziamento sia legato esplicitamente a "Malpensa 2000” e che (tre) i soldi  non siano reperiti tra le "risorse proprie già destinate a progetti di mitigazione” (così dice oggi il Protocollo), ma che si usino "nuove risorse rispetto a decreto D’Alema del 1999”. Quattro, si chiede che il Protocollo preveda fa subito la firma da parte di Sea. Cinque: si chiede di chiarire un passaggio considerato scorretto tecnicamente, sulla validità di un anno del Protocollo.

Ma è l’ultimo punto quello più sostanziale, dove si chiede di inserire un chiarimento fondamentale nel Protocollo: "La sottoscrizione [del Protocollo] non preclude la possibilità, da parte dei Comuni sottoscrittori, di agire in qualsiasi modo contro il Master Plan Sea (al quale i Comuni sottoscrittori continuano a dichiararsi contrari)". E ancora il passaggio chiarirebbe che il Protocollo non è da considerare "un avvallo" al progetto di ampliamento. Walter Girardi, del Pd di Lonate, lo chiama «emendamento mani libere» perchè chiarirebbe una volta per tutte che i Comuni mantengono la loro totale libertà di valutazione su terza pista e dintorni. Un riferimento che secondo Girardi c’era «nella bozza di luglio» e che è poi scomparso. 

Il Pd, dopo le polemiche di due settimane fa, ripete che non è contrario a prescindere allo stanziamento di 12 milioni di euro: «siamo favorevoli a mettere in gioco Sea, è positivo se Sea è a questo tavolo» dice ancora Buonanno, ribadendo la necessità di chiarire però le fonti del finanziamento. «Bene se gli utili si usano non solo per ripagare le operazioni fatte dalla Moratti con i derivati, ma anche per ridare decoro al tessuto urbano e ambientale in cui l’aeroporto si colloca». La posizione è ribadita dopo le critiche che hanno toccato in particolare Walter Girardi, che è rappresentante del Pd ma anche del comitato Viva Via Gaggio, che non risparmia critiche forti al gestore aeroportuale. «Quella sera – dice Girardi riferendosi all’assemblea a Lonate sui 12 milioni di euro – sono intervenuto a nome del comitato, in un’assemblea pubblica dove non si faceva parlare il pubblico». La posizione del Pd, invece, è distinta, ripete Girardi: «Noi non abbiamo mai detto che si deve chiudere Malpensa, nè – come Aeroporti Lombardi – che si deve chiudere altro (riferimento all’idea di ridimensionare Linate, ndr)». Lo ribadisce ancora, cercando di chiudere la polemica, Giacomo Buonanno: «Il Malpensa Forum del Pd non è nemico di Sea, è bene che un’azienda importante operi su questo territorio. I comitati guardano giustamente invece al loro particolare». 
A questo punto resta da vedere se le proposte del Pd saranno prese in considerazione nei due consigli comunali. In attesa anche di quello di Somma Lombardo, che ancora non è stato convocato.

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Pubblicato il 28 Novembre 2012
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