A Glocal la “carta di Varese” sulla qualità dell’informazione online

La proposta emersa nel corso dell'incontro sulle sinergie delle piccole realtà locali. "Una sorta di bollino blu dell'informazione on line", tra dubbi e idee. Mancino (VN): "La nostra certificazione sono i lettori"

Una provocazione, che potrebbe diventare qualcosa di più: una carta deontologica capace di certificare la qualità dell’informazione on line. Se ne è parlato nel corso dell’incontro sulle sinergie dell’informazione locale nel corso di Glocal12 questa mattina alla sala Varese Vive. La proposta di un "bollino blu", o di uno strumento deontologico che possa garantire alcuni paletti qualitativi dell’informazione in rete arriva da parte di Paolo Pozzi, dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia moderatore dell’incontro. Alla tavola rotonda, che si è aperta parlando di pubblicità e stampa locale, erano presenti Paolo Giacomin, caporedattore di Quotidiano.net, Betto Liberati, presidente dell’Associazione nazionale stampa on line (Anso), Gian Paolo Colletti, Altratv, e Andrea Camurani, giornalista di Varesenews che si occupa della gestione e dell’aggiornamento di Lombardianews, aggregatore di 15 giornali on line della Lombardia.
La raccolta pubblicitaria è stata fotografata dalle diverse angolazioni: servizi e campagne di comunicazione o vendita diretta a seconda delle diverse tipologia de media. Ma c’è un fattore di fondo imprescindibile: la qualità dell’informazione, senza la quale ogni discorso legato alla raccolta non sta in piedi.
Ed ecco allora che a fronte della necessità di eliminare ogni dubbio circa il lavoro dell’on line, la provocazione parte proprio da Paolo Pozzi: "Faccio una proposta secca sulla qualità. Sull’on line ci sono troppe bufale. Occorrono enti preposti a verificare lo stato dell’arte. Propongo quindi una sorta di bollino blu. Auspico che venga dalla vostra esperienza la volontà di proporre una sorta di "carta di Varese" che dia certificazione sull’on line". Una provocazione, si diceva, che non passata inosservata, provocando qualche brusio in sala.
Betto Liberati, di Anso: "Forse è una bufala stessa il fatto che l’on line sia ritenuto una bufala. Ad Anso, per esempio, si possono iscrivere solo testate registrate. Da qui a giugno prossimo siamo pronti a proporre una sorta di manifesto da illustrare al nuovo governo, per adottare qualcosa di aggiuntivo rispetto alla legislazione attuale. Per esempio una legge che identifichi le caratteristiche della testata on line".
Dubbi, sulla questione del "bollino blu", anche da parte di Paolo Giacomin: "Ho paura dei bollini, sono come le percentuali: si sa dove si va ma non dove ti portano. Bollini da usare con molta cautela, chiunque vada su internet forma un nodo: è un mondo magmatico e in movimento, ma la credibilità sta nel lavoro che fai tutti i giorni". Una posizione condivisa anche da Paolo Colletti, di Altratv: "Bolino no, ma una carta può essere interessante da discutere"
Altratv del resto è nata nel 2004 come osservatorio. "Mappiamo la filiera con attori molto differenti. Ogni anno pubblichiamo un rapporto di cosa accade sulle web tv e sui siti locali". "La Carta di Varese può essere uno stimolo per ragionare sulla qualità, magari attorno alla proposta di analisi che già in Glocal si intravede, intesa come laboratorio in divenire, di esperienze e scambio di informazioni anche sul come fare il giornale – ha detto il responsabile di Lombardianews – . Il network, comunque, già oggi usa un suo "bolino blu" che consiste nella valutazione rigorosa della qualità dei giornali che entrano nel progetto di aggregatore locale di notizie. Ogni iniziativa per discutere di qualità, comunque, è ben accetta“.
La questione del bollino blu dell’informazione locale è stata anche al centro della riunione a porte chiuse e destinata agli associati di Anso avvenuta nel pomeriggio nell’auditorium Whirlpool. Anche qui la proposta è stata accolta con diverse riserve da parte degli associati: "La qualità la si guadagna sul campo – ha chiosato Michele Mancino il vice direttore di Varesenews, testata che ha fondato l’associazione – non abbiamo bisogno di bollini o conferme del lavoro che facciamo: i nostri padroni, in questo, davvero restano i lettori".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Novembre 2012
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