Finnord, continua la protesta

I lavoratori annunciano un altro presidio ai cancelli dell'azienda per giovedì 29 novembre. Angelo Re Fim Cisl: «C'è dialogo con l'azienda ma anche profonde divergenze sul merito delle cose che vuole fare»

Dopo la mobilitazione di martedì scorso in cui i lavoratori hanno bloccato i cancelli di ingresso dell’azienda Finnord per 4 ore, domani giovedì 29 novembre, in via dante Alighieri 51 all’altezza dell’incrocio con via Rejna, i lavoratori replicheranno l’iniziativa.
I lavoratori hanno già avuto un incontro con l’azienda che però non ha portato cambiamenti sostanziali alla strategia aziendale. «Sebbene si possa riconoscere che lo stile aziendale si sia dimostrato più disponibile al dialogo – spiega Angelo Re della Fim Cisl – sono rimaste profonde divergenze sul merito delle cose che l’azienda vuole fare. Infatti continua a considerare strategica sia la massiccia riduzione del personale, sia la riduzione generalizzata degli stipendi di tutti i lavoratori. Mentre sul tema dell’innovazione di prodotto e di processo e sulla riqualificazione del personale continua a mostrare bassa sensibilità».
La crisi economica che ha colpito l’economia occidentale, da una parte, la concorrenza delle economie emergenti sembra non lasciare spazio alle industrie nostrane. «L’azienda – continua Re – ha dichiarato in più incontri sindacali che importanti clienti hanno deciso di spostare la loro fornitura in Cina. Noi continuiamo a sostenere che pensare di competere con i produttori cinesi sulla leva dei prezzi sia una strategia sbagliata e destinata a fallire perché la differenza economica è abissale. Possiamo invece puntare a fare prodotti con standard di qualità decisamente più alti e su una maggiore efficienza sulla puntualità delle consegne. Due temi molto importanti soprattutto nel settore auto, cioè il settore principale per cui lavora l’azienda.Con l’iniziativa di domani, il messaggio che i lavoratori vogliono dare all’azienda è quindi molto chiaro: siamo in tanti e siamo molto determinati! L’azienda non pensi che la mobilitazione si spegnerà presto come un “fuoco di paglia”. I lavoratori sono pronti a gestire una trattativa che si prevede molto lunga e sulla quale puntano gran parte della qualità della vita delle loro famiglie il prossimo futuro. L’obiettivo rimane quello di convincere la proprietà a cambiare idea e a puntare su strategie più complesse ma che a lungo termine si presenteranno vincenti ed anche remunerative per gli stessi azionisti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2012
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