“Quelli della motorizzazione mi hanno succhiato il sangue”
Le trattative per i prezzi, i funzionari addomesticati, e la revisione fantasma organizzata al luna park della Schiranna. E dopo le mazzette, il ristorante. "Abbiamo diritto a una pausa, o no?"
A leggere certe intercettazioni sembra di vedere un film dei fratelli Vanzina, ma qui c’è lo specchio di un paese che «chiagne e fotte». Cioè, che si lamenta e commette reati, che dà dello schiavista al capo ufficio ma poi chiede la mazzetta all’utente.
Il costo
I prezzi per la revisioni fantasma sono rivelati, ad esempio nella conversazione tra un giostraio e un collega che fa da collettore di tangenti verso i funzionari della motorizzazion, «Zampo», ovvero Valerio Balazova di Verbania.
– «Io c’ho tre libretti…si ma voglio farli senza camion…».
Zampo lo porta a conoscenza che l’operazione è più onerosa, perché le pratiche senza mezzi al seguito hanno un costo maggiore: «Costa 250».
Scusi, il funzionario è addomesticato?
I corruttori e i corrotti (sempre presunti finché siamo in fase di indagine) organizzano una grande “revisione fantasma” per il controllo del 6 aprile 2012 a Tradate.
Secondo le accuse è appunto falsata in partenza. In particolare, due giorni prima, il giostraio Claudio Bosco chiama Alessio Biason, ingegnere della motorizzazione e gli chiede chi venga a fare il controllo:
– «Viene il max, si sono già messi d’accordo!…non lo conosci, è buono però! Si si! …già addomesticato».
Durante la seduta di Tradate i funzionari coinvolti chiamano una collega in ufficio e le chiedono se il direttore della motorizzazione sia ancora lì, perché hanno paura che il capo (non coinvolto nelle indagini) voglia passare a controllare che cosa accada.
Mi succhiano il sangue
Quella stessa giornata il funzionario Carmine Tomeo (arrestato) chiama un collega perché i giostrai vogliono tirare sul prezzo:
– «Ma tu hai parlato a questi qua? Ma questi…parlano tutta un’altra lingua qua!…E tu hai spiegato bene le cose come ti avevo detto io?».
– E l’altro gli risponde: «Loro cercano sempre di…eh eh…gli ho detto, però attenzione perché non è che si può mica tanto ballare in giro…».
Alla fine i funzionari l’hanno vinta, tanto che il giostraio Claudio Bosco chiama il suo riferimento alla motorizzazione, l’ingegnere Alessio Biason (che non era presente), e si lamenta dei prezzi:
– «Questi che sono venuti qua…mi hanno succhiato il sangue..basta basta…faccio solo con te e basta, non mi vedono più».
Neanche 5 centesimi di sconto
In effetti la trattativa è stata serrata. Gli inquirenti scrivono che i funzionari «non recedono» e dunque il giostraio Bosco chiama i colleghi per fare una colletta:
– «Non ci arrivo con i soldi – dice a un altro giostraio – li tiro fuori io poi dopo vediamo». In serata una telefonata tra l’ingegner Biason e il collega Fedele Riva tratta proprio l’argomento dei prezzi praticati dal collega Tomeo.
– «Ha detto che non gliene ha fatto scappare uno. Ma neanche 5 centesimi ha scontato, niente».
– E l’altro gli risponde: «Eh beh….guarda che è un osso quello eh…».
Che me ne fotte a me?
Il 18 aprile del 2012, alla Schiranna di Varese, avviene una seconda revisione fantasma controllata a vista dagli investigatori: l’appuntamento è al luna park, dove ci sarebbero decine di camion da revisionare.
«Le operazioni della fantomatica seduta di collaudo hanno inizio alle ore 9 e 35 – scrivono gli inquirenti nell’ordinanza di custodia cautelare – non viene effettuato alcun basilare controllo….si assiste al solo armeggiare di documenti». Finisce tutto in 30 minuti, i veicoli sono 28. I funzionari Pacifico e Riva vanno a bere un caffè e poi tutti al ristorante, vicino allo stadio. Alle 13 il funzionario Tomeo chiama Pacifico e lo avvisa che il direttore sta venendo a controllare. Ma Pacifico (che sarà arrestato e che per la procura di Varese sta commettendo un reato) risponde come in un film di Totò:
– «E se va là, aspetta, che me ne fotte a me. Non mi trova? Io sono in pausa, io devo fare la pausa, che, facciamo gli schiavisti? Giusto?».
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