Tanti, informati e arrabbiati: la nuova onda studentesca

Dopo più di 20 anni di silenzio le strade di Busto si sono riempite di studenti in corteo. Un successo di partecipazione al quale si unisce una buona consapevolezza dei motivi della manifestazione

Se una manifestazione si può giudicare dai numeri senza dubbio quella che si è svolta mercoledì mattina a Busto Arsizio può considerarsi riuscita. Quello che tutti temevano, la dispersione degli studenti subito dopo la partenza del corteo da piazza Santa Maria, non si è verificato e almeno 4500 ragazzi (anche la Polizia concorda con questo dato) hanno seguito tutto il percorso (qui la diretta) e sono arrivati senza incidenti fino a via Fratelli d’Italia, davanti all’ingresso del Municipio. Un corteo così, tolti quelli di Legalitalia, non si vedeva in città da decenni e questo la dice lunga sulla situazione esplosiva che si sta creando nelle scuole. In molti diranno che si è trattato dell’ennesima scusa per non seguire le lezioni in classe e che il 90% degli studenti non sapeva il motivo della manifestazione ma non è proprio così.

Questa volta, infatti, i rappresentanti del comitato studentesco di Busto Arsizio ha fatto un lavoro di preparazione e ha indetto assemblee in tutti gli istituti coinvolti per spiegare le ragioni della protesta ai loro colleghi. Un rapido giro di interviste durante il corteo ha confermato che in molti avevano, perlomeno, un’idea di quello che il governo sta facendo in materia si istruzione e molta della rabbia era rivolta verso i politici che "non si tagliano nemmeno un gettone di presenza" mentre la scuola muore. In molti hanno citato il decreto Aprea, i finanziamenti alle scuole private, la riduzione della rappresentanza studentesca e l’ingresso delle imprese come sponsor negli istituti. Questa volta l’impressione è che non si tratti della solita protesta da autunno caldo ma la prova del nove la avremo a gennaio, quando solitamente il movimento studentesco torna in letargo. Se li troveremo ancora pronti a urlare le loro ragioni allora potremo dire che una nuova stagione è iniziata.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Novembre 2012
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