Ancora polemiche sull’ex macello occupato

Il sindaco risponde agli occupanti: “I soldi per avviare il cantiere si troveranno”. Intanto interviene anche il coordinatore provinciale del Pdl, Lara Comi: “Emetta subito l’ordinanza di sgombero”

«A distanza di quasi un mese Porro non ha ancora firmato l’ordinanza di sgombero dell’ex macello di via don Monza». Nuova critica del coordinatore provinciale del Pdl, Lara Comi, nei confronti del primo cittadino Luciano Porro per la gestione dell’occupazione della casa di via Don Monza, avvenuta circa un mese fa da parte del Comitato autorganizzato saronnesi senza casa. Struttura per cui la giunta ha già approvato un progetto esecutivo per il quale l’amministrazione sta reperendo i fondi necessari ad avviare il cantiere.

Proprio su questo punto erano intervenuti anche i ragazzi che occupano la casa chiedendo al sindaco dove si sarebbero recuperate le disponibilità finanziarie. «Non è affar loro dove recuperiamo i soldi – ha risposto il sindaco -. Quella struttura è destinata al centro diurno per disabili “Ai Bruchi”, saranno venduti gli spazi della loro attuale sede e con il ricavato sistemeremo la casa di via Don Monza. Non è un’operazione immediata, ma è questa la direzione. I ragazzi lascino libera la casa».

 

Ora, in tale situazione, si innesta l’intervento di Lara Comi: «Il sindaco è all’impasse e non si spiega, visto che la proprietà è pubblica e la perseguibilità del reato è d’ufficio e non c’è bisogno della querela di parte. Dunque i top secret del caso non sono ammessi – spiega l’europarlamentare -. Tanto più che con il rischio neve potrebbero crearsi situazioni pericolose, visto che lo stabile non rispetta le norme di sicurezza.  Ben venga il dialogo, e ha fatto bene il sindaco a parlare con gli abusivi. Ma poiché ha ricevuto come risposta un no secco al rilascio dell’edificio, occorre passare ai fatti. Porro, pertanto, si dia una mossa, la vicenda è nella sue mani».
«Ci fa piacere – sottolinea Comi – che il sindaco Porro abbia predisposto una delibera per un progetto di conversione dell’ex macello in un centro di aiuto per ragazzi in difficoltà. Ma è assurdo che si debbano attendere delle occupazioni abusive per schiodare il sindaco dalla sedia e mettere in atto progetti di riqualificazione di edifici pubblici dismessi. E i recenti volantini diffusi dagli abusivi che ironicamente ricordano come i soldi saltino fuori solo dopo queste intrusioni, pur deprecabili, dicono a loro modo una verità e affondano il coltello nella piaga.  Serve una politica volta al recupero di tutte le aree abbandonate per rilanciare i servizi ai cittadini ed evitare che portino degrado e insicurezza. Se c’è, il sindaco batta un colpo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Dicembre 2012
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