Marelli rimane ai domiciliari, le impiegate patteggiano

Il filone d'indagine sulla truffa allo Stato si avvia alla conclusione ma per i 450 dipendenti della società gallaratese sarà un Natale nero e senza stipendi. Prima udienza per Magarò il 21 febbraio, negata libertà per l'ex presidente

Hanno chiesto di patteggiare 8 mesi le tre impiegate della cooperativa Primavera indagate nella vicenda della truffa che ha visto coinvolti i dirigenti della società gallaratese. Una quarta impiegata, invece, ha chiesto il patteggiamento ad 1 anno e 6 mesi, pena più alta per aver deciso di non collaborare con la Procura della Repubblica che sta indagando sui milioni di euro fatti sparire dalle buste paga dei dipendenti tra ilo 2009 e il 2012. La decisione spetterà al giudice per le indagini preliminari che discuterà le richieste il 20 dicembre prossimo.

La storia dell’inchiesta

Il filone dell’inchiesta sull’associazione a delinquere per truffa ai danni dello Stato, dunque, si chiude e la data della prima udienza per Quintino Magarò è già stata fissata con il rito immediato per il prossimo 21 febbraio. L’udienza, però, potrebbe subire uno slittamento in attesa della definizione delle posizioni di l’ex-amministratore unico Riccardo Macchi e l’ex- presidente del cda Claudio Marelli. Per quest’ultimo, inoltre, il tribunale del riesame non ha deciso l’immediata scarcerazione dopo l’udienza dell’11 dicembre scorso, richiesta dal suo legale.

Intanto la situazione per i 450 lavoratori della cooperativa si fa sempre più difficile con l’avvicinarsi delle festività e la mancanza di stipendio da qualche mese. I lavoratori lamentano la mancata retribuzione di novembre e la situazione della cooperativa sembra ormai allo sbando. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2012
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