Accoltellò il collega che “parlava troppo”, 4 anni

Duello rusticano in un parcheggio, i cattivi pensieri sorti in una ditta di spurghi finirono con la lama affilata sul collo

E’ finita con una condanna a 4 anni di carcere, l’aggressione dello scorso giugno a Laveno, quando due colleghi, per dissidi legato a una presunta spiata sul posto di lavoro, ferito un ragazzo senegalese di 32 anni. Fu materialmente Gianluca Cuccu di Germignaga, 40 anni, incensurato, a sferrare la coltellata che colpì il rivale al collo. L’uomo è stato giudicato oggi con il rito abbreviato, mentre il complice andrà a dibattimento e si ritiene straneo alla coltellata dato che non è stato l’esecutorie materiale. L’imputato ha già scontato 8 mesi di detenzione, ora si trova ai domiciliari, e la condanna in abbreviato gli permetterà probabilmente di evitare, grazie alle misure alternative, la cella. Il punto importante è che il giudice ha sì condannato l’imputato per un reato molto grave, il tentato omicidio, ma ha sostanzialmente detto no alla premeditazione, confermando implicitamente la versione dell’avvocato Matera, ovvero che l’uomo sia stato preso da un raptus improvviso, probabilmente perché tra i due colleghi vi era stato un diverbio. L’avvocato aveva anche sostenuto che non vi era intenzione omicida, ma la coltellata con una lama utilizzata normalmente per il lavoro (i soggetti coinvolti lavorano per una ditta di spurghi) è stata comunque tale da far rischiare alla vittima la pelle. L’imputato, come dimostrazione del suo pentimento, ha versato una cifra di risarcimento al collega. 
 

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Pubblicato il 24 Gennaio 2013
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