“Avere una carica in politica non è un destino”

Stefano Tosi del Pd spiega perché non si ricandiderà al consiglio regionale: "Voglio fare spazio ad altri"

Il consigliere regionale del Pd Stefano Tosi non sarà candidato alle prossime elezioni. Le regole interne del partito glielo permetterebbero ma lui ha deciso comunque di fare un passo indietro. «Ho scelto di non candidarmi dopo otto anni perché ritengo giusto permettere anche ad altri di fare esperienza». Tosi conferma quanto avevamo già scritto, ma è soprattutto la sua motivazione che colpisce: «Non c’è un destino scritto per nessuno in politica. L’elezione a una carica è un’esperienza importante ma si può interrompere a un certo punto della vita, questo non vuole dire che si smetta di fare politica». Si profilano nuovi incarichi per lui? «Potrebbe succedere ma nulla è scritto e così dev’essere. In certe democrazie la politica sta diventando una sorta di orizzonte obbligato per le carriere di certe persone o addirittura per intere famiglie. Questo contraddice il senso stesso della politica che passa attraverso la partecipazione di tutti. Io faccio parte di un partito che è una squadra – osserva Tosi – e in questo senso ho sempre cercato di operare sia quando ero segretario dei Ds, sia quando sono stato il segretario provinciale del Pd. Con questa scelta voglio lanciare un messaggio. Troppo spesso ci si lega all’esperienza istituzionale, che invece è una parentesi, non per forza un percorso professionale a vita. Chi fa politica dovrebbe avere già un mestiere».
Stefano Tosi ha 51 anni, ed è ingegnere. Nel 2005 è stato eletto in consiglio regionale e da allora è in aspettativa presso l’Aermacchi, l’azienda della quale è dipendente. E’ stato segretario dei Ds e successivamente del Pd tra il 2004 e il 2010.
Il suo bilancio di questi anni di lavoro è abbastanza denso e molto legato a trasporti infrastrutture e mondo del lavoro, temi dei quali si è sempre occupato: «I cantieri dell’Arcisate Stabio e della pedemontana devono andare avanti – aggiunge – e la provincia di Varese deve trovare una visione complessiva del suo sviluppo che mi pare stia invece sfuggendo di mano a chi governa il territorio oggi». Il bilancio politico è in saldo positivo: «Il Pd è cresciuto – osserva – ora il centrosinistra dispone di un grande strumento di partecipazione che governa il 40 per cento della regione». Quanto al suo lavoro nel consiglio regionale, Tosi ricorda come in questi anni Pdl e Lega abbiano perso la sfida del cambiamento: «La caduta della regione è dipesa anche dal fatto che questi partiti non hanno capito le trasformazioni che stavano avvenendo. La nostra politica deve sempre comprendere le mutazioni della società e governarle». Chi ha voluto rappresentare in questi anni? «Le persone che vogliono dare una spinta a un paese bloccato, quelli che desiderano che i cambiamenti tengano conto della giustizia sociale».
In caso di vittoria e se il partito lo volesse è opinione comune degli addetti ai lavori che Tosi avrebbe tutti i numeri per fare l’assessore. Ma intanto l’ex segretario provinciale del Pd sta lavorando alla stesura del programma del candidato del centrosinistra Giorgio Ambrosoli, e per concludere ha presentato anche una lista con i rimborsi che ha ricevuto dalla regione per le spese personali dal 2008 al 2012. Beh, praticamente nulla, qualche viaggio in treno, e un paio di pernottamenti. E alla voce “pranzi e cene” una sola cifra. Zero.
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Gennaio 2013
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