Cortisonici all’ultima edizione? Unica speranza: nuovi sponsor
Il festival internazionale del cortometraggio arriva alla decima edizione fortemente ridimensionato: "Situazione paradossale: si continua a crescere, ma sembra che il territorio non voglia sostenerci"
Cortisonici compie dieci anni, ma potrebbe non andare oltre. Il festival internazionale di cortometraggi si svolge ogni primavera, e soltanto lo scorso anno, in cinque giorni di proiezioni, aveva portato in città a Varese oltre 7mila spettatori, accorsi per vedere piccoli film che provenivano da tutto il mondo. Oltre a fare un grande lavoro di formazione con le scuole e con centinaia studenti.
La prossima edizione, in programma dal 19 al 23 marzo, non è in discussione ma sarà fortemente ridimensionata: a fronte un budget necessario di circa 20mila euro, ad oggi purtroppo ce ne sono solo 7mila. Il Comune di Varese ha tagliato il proprio contributo già ridotto lo scorso anno, fermandosi a 5mila e 400 euro, mentre termina nel 2013 il progetto cortisonici LAB che ha avuto il sostegno di Fondazione Cariplo.
L’allarme sulla situazione è stato lanciato nei giorni scorsi su Twitter dagli stessi organizzatori: «Dopo diverse risposte negative, abbiamo dichiarato il nostro sconforto perchè la situazione è paradossale – spiegano dall’organizzazione -. Da una parte il festival cresce in continuazione, con la Televisione Svizzera che vuole collaborare con noi, portando i corti prodotti in Svizzera e facendo dei focus. A questo si aggiunge anche che per la selezione dei cortometraggi di quest’anno ci sono arrivate opere che erano anche in concorso a Cannes e Venezia, vuol dire che abbiamo guadagnato negli anni credito e credibilità. Dall’altra parte sembra che la città non creda in questo progetto, non risciamo a trovare adeguati finanziamenti».
Ed ecco quindi la drastica decisione: l’edizione 2013 si farà, ma ridimensionata, senza alcune importanti sezioni come i labarotori, e forse salterà anche la parte dedicata ai videoclip. «Forse dovremo fare anche dei tagli in altri contenuti, ma stiamo cercando di capire come muoverci». Questa situazione mette però un grande punto interrogativo sul futuro del festival internazionale: «Se queste sono le risorse è molto difficile – spiegano con amarezza gli organizzatori -. Per arrivare a fare questa decima edizione dobbiamo bruciare il poco che abbiamo accanontato negli anni precedenti. Se è così la situazione, per l’anno prossimo non ci mettiamo nemmeno a organizzarlo. Se prosciughiamo le risorse, non abbiamo la possibilità di progettare un’altra annata».
Ecco quindi l’appello della speranza: «Siamo un gruppo di volontari che negli anni ha messo in piedi questa grande macchina, non abbiamo bisogno di grandi budget e non siamo schizzinosi. Cerchiamo sponsor che diventino partner, che se vogliono possono anche collaborare, cerchiamo qualcuno che con il proprio contributo creda in questi progetto e in quello che porta sul territorio. C’è ancora tempo per farsi avanti e noi ci vogliamo credere, ma qualcuno ci deve aiutare per poter andare avanti».
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