Da otto mesi senza stipendio, protestano i lavoratori dell’Alfa-Atag
Sono una trentina i dipendenti che presidiano la fabbrica. Il sindacato mercoledì incontrerà la proprietà
Non ricevono lo stipendio da otto mesi e nonostante tutto hanno continuato a lavorare perché non volevano che l’azienda chiudesse. Quella dei lavoratori dell’Alfa srl, piccola impresa specializzata nella produzione e vendita di imballaggi in plastica per cosmetici, e dell’Atag sas, specializzata nella produzione di particolari in metallo per cosmetica, entrambe di Arcisate e appartenenti alla medesima proprietà, è una storia emblematica nel marasma della crisi economica.
I trenta dipendenti hanno cercato di tenere duro, nonostante i problemi dell’azienda per cui lavorano. Hanno già fatto la cassa integrazione straordinaria, quella ordinaria, ma ora non ce la fanno più e così hanno deciso di fare un presidio fuori dalla fabbrica. «I titolari – spiega Alessandra Savoia della Femca Cisl – non hanno mai nascosto le difficoltà di questi ultimi anni. Il problema è che il debito nei confronti dei lavoratori si è allungato senza alcuna prospettiva di rientro, anche se qualche ordine in portafoglio ce l’hanno, ma sufficiente per occupare 8 persone e non per estinguere il debito pregresso».
Mercoledì 16 gennaio i sindacati incontreranno la proprietà dell’Alfa-Atag e un consulente per capire come affrontare la situazione. «I lavoratori vogliono capire cosa succede – conclude la sindacalista –. In alcuni casi la situazione è drammatica in quanto lavorano marito e moglie. Abbiamo sollecitato anche il sindaco per un tavolo di confronto, ma non abbiamo ancora avuto risposta dal Comune. Comunque, la solidarietà esiste ancora perché alcuni cittadini di Arcisate ci hanno portato la legna per fare il fuoco, tè e biscotti. Visto che inizia a nevicare, ci voleva proprio».
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