Foti: “Impresa, lavoro e verde, i tre assi dello sviluppo”

Ambiente, imprese e giovani sono i tre punti fondamentali per la campagna elettorale del candidato di Patto civico

La proposta del candidato Franz Foti di Patto civico   

 
Fare demagogia sotto elezioni è una pratica abituale. Ora però bisogna dire le cose come stanno senza scorciatoie e senza infingimenti. Gli slogan ad effetto ormai lasciano il tempo che trovano. Penso che una seria riflessione vada fatta almeno su questi fronti:
Rilanciare l’impresa. In provincia di Varese nel 2012 hanno chiuso 4.509 imprese, 375 al mese, più di 12 al giorno, una ogni due ore. Il settore manifatturiero ha perso quasi duemila imprese, soprattutto piccole. Ma è andata male anche per le costruzioni e il commercio. Questo è il dato da cui ripartire per la crescita. Ricostituire il tessuto d’impresa e sviluppare l’occupazione sarà l’imperativo per il presente e per il prossimo futuro.  
 Come riavviare la crescita. Rimettendo impresa e lavoro al centro dell’azione politica, imprenditoriale e sindacale, costruendo un Piano Provinciale per il Rilancio dell’economia della provincia di Varese. Cominciando a richiedere con forza maggiore apertura di credito bancario verso le aziende. Facendo si che il settore pubblico liquidi i 48 miliardi di debiti commerciali accumulati sino ad ora. Concordando prestazioni di lavoro che si adattino maggiormente alla congiuntura produttiva. Impegnandosi a far ridurre la pressione fiscale, a partire dai redditi più bassi, per riattivare i consumi. Progettando risparmio energetico e investimenti in mobilità e infrastrutture, soprattutto stradali e d’interscambio. Rilanciando artigianato, commercio e turismo congressuale.      
Economia verde
L’economia verde è una buona opportunità per uscire da due grandi crisi, quella climatica e quella economica. risorse naturali. L’economia verde incrocia trasversalmente ogni settore produttivo, ha i suoi cardini nel risparmio energetico, nell’efficienza energetica, nell’uso di fonti rinnovabili di energia, nelle tecnologie e nelle innovazioni che riducono l’impatto ambientale dei processi produttivi e può applicarsi all’edilizia come alla meccanica, alla chimica come all’agricoltura, al tessile come al turismo di qualità. E’ un settore dove si potranno creare nuovi posti di lavoro mantenendo i vincoli ambientali.
Giovani, studio e lavoro
Serve recuperare al lavoro le nuove generazioni. Sottoutilizzazione o emigrazione non devono essere alternative alla disoccupazione giovanile. Occorre armonizzare  occupazione, percorsi di studio ed esigenze del mercato, organizzando una formazione altamente qualificata e certificata, nelle scuole e nelle università, che abbia la stessa dignità che viene assegnata nella Confederazione Elvetica, a cominciare dal lavoro manuale.
Ma serve anche il ricambio generazionale ampliando i margini di tirocinio nelle “Botteghe di mestiere”, per imprese e artigiani, finanziati dal Fondo Sociale Europeo per giovani tra i 18 e i 28 anni. Qualità della produzione e rilancio dell’artigianato Made in Italy darebbero ai giovani qualche prospettiva in più. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Gennaio 2013
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