Il Comune rientra nel patto di stabilità: “Ora si potrà respirare”

Il sindaco Laura Cavalotti presenta il rispetto della normativa del Governo sul bilancio: “Ora le scelte di spesa vanno fatte in maniera più responsabile”

Tradate rientra nel patto di stabilità. La comunicazione arriva dal sindaco Laura Cavalotti, con una nota polemica nei confronti della passata amminsitrazione: «Non vuol dire che non pagheremo i fornitori, ma semplicemente che le scelte, anche di spesa, vanno fatte in maniera più responsabile».
L’affondo del primo cittadino tradatese si riferisce alla scelta fatta dalla passata amministrazione di non rispettare, l’anno precedente, il patto di stabilità, il vincolo imposto dal Governo che costringe le amministrazioni locali a mettere da parte molte risorse economiche, con particolari vincoli di spesa. La scelta dell’amministrazione allora guidata Stefano Candiani (Lega Nord) nel 2011 fu di non rispettare il patto «per poter pagare i fornitori del Comune in un periodo di forte crisi economica». Il mancato rispetto del patto prevedeva però delle “sanzioni” per l’amministrazione comunale, come l’impossibilità di effettuare nuove assunzioni o di accendere nuovi mutui.

Oggi la spiegazione della Cavalotti: «Quando ci siamo insediati a giugno ci siamo trovati di fronte a una situazione economica a dir poco drammatica – spiega il sindaco che ha mantenuto per se la delega al bilancio -. Abbiamo trovato un saldo negativo di bilancio per il patto di stabilità pari a 1 milione e 770mila euro. Già nella situazione ricevuta c’era non rispetto del patto programmatico. Ci siamo allora impegnati a effettuare grandi sacrifici, tra riduzione delle spese e recupero delle entrate. Così facendo abbiamo chiesto ai cittadini di fare sì delle rinunce, ma oggi possiamo dire di essere rientrati nel patto di stabilità, e di poter tornare a respirare».
Il primo cittadino spiega poi che «rispettare il patto non vuol dire che non si devono pagare i fornitori, vuol dire che si devono programmare le cose in maniera seria e non superficiale. Le sanzioni che erano state attuate cessano quindi con quest’anno. Il Comune potrà tornare ad assumere nelle aree carenti, e sarà possibile accedere a nuovi mutui, ma questa precisiamo che è una fantasia: dobbiamo prima fronteggiare l’indebitamento della Seprio Servizi. Ora nel 2013 bisognerà vedere il ricambio politico a livello regionale e nazionale, soprattutto in Lombardia dove ci deve essere un vero ricambio per una maggiore attenzione agli enti locali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2013
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