In provincia ogni mese chiudono 375 imprese
I dati sulla nascita e la mortalità imprenditoriale a fine 2012 resi noti dalla Camera di Commercio di Varese. Sono state 4.509 le aziende che lo scorso anno hanno alzato bandiera bianca di fronte alla cris
Il dato non fa altro che confermare quanto i morsi della crisi incidano anche sul sistema economico varesino: nello scorso 2012 sul nostro territorio hanno chiuso i battenti 4.509 imprese, oltre 375 al mese. È questo quanto emerge dall’analisi dei dati del Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio e pubblicati sul sito www.osserva-varese.it. Una situazione che non è compensata dalle nuove nascite, che hanno toccato quota 4.443. Si è così determinato un saldo negativo di 66 imprese (-0,1%), che colloca Varese a metà di una classifica nazionale sulla natimortalità per provincia guidata da Roma (+1,9%) e Milano (+1,7%). In fondo alla classifica si colloca invece Venezia, che ha un saldo negativo di 1.677 imprese (-2,1%).
Ritornando al Sistema Varese, al 31 dicembre 2012 erano 63.903 le aziende operative (-0,6% rispetto a dodici mesi prima). Un valore quest’ultimo che, di fatto, allinea la provincia di Varese sia al dato nazionale (-0,7%) che a quello lombardo (-0,5%). A soffrire in particolare è l’artigianato, che ha visto una contrazione dell’1,5% scendendo a 23.036 imprese a fine 2012.
La situazione per settori conferma poi una certa disomogeneità: come già nel recente passato, si evidenzia infatti una riduzione nell’area manifatturiera (-2,5% imprese) a fronte di una sostanziale tenuta dei servizi (+0,6%). In difficoltà le costruzioni (-1,5%) e perde il commercio (-0,6%).
All’interno dei macro aggregati si svelano invece alcune curiosità: resistono il settore alimentare e il comparto installazione e manutenzione. In discesa il tessile-abbigliamento, ma anche l’ambito della meccanica. Quanto al terziario, in aumento le imprese che operano nell’ambito della ristorazione (+1,7%), in quello dei servizi alle aziende (+1,9%) e delle persone (+1,1%) oltre che nelle attività professionali (+1,4%). Al contrario, sono in discesa i numeri del settore trasporto e magazzinaggio (-1,6%) e le attività immobiliari (-0,7%).
Quanto infine alla forma giuridica, a fronte di un aumento delle società di capitale (+0,4%), c’è una diminuzione di quella di persone (-1,8% nell’arco del 2012) e delle ditte individuali (-0,6%). Soffrono insomma di più le aziende di piccole dimensioni mentre quelle più strutturate appiano maggiormente in grado di resistere alla crisi.
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