La raccolta “fantasma” di abiti usati fa flop

I cassanesi hanno riempito solo tre sacchi della "Croce Italia Monopoli", sequestrati dal Comune: i vestiti saranno devoluti ad associazioni locali

La raccolta sacchi della (semi)misteriosa Croce Italia Monopoli – al centro di diverse segnalazioni da mezza Italia, negli anni – non è andata bene a Cassano Magnago: dopo l’avviso diramato dal sindaco sulla raccolta attivata dalla società privata pugliese, sul territorio cassanese sono stati recuperati solo tre sacchi riempiti con abiti e scarpe usate. I sacchi «sono stati recuperati dalla nostra azienda Sieco – precisa oggi il primo cittadino Nicola Poliseno – e sequestrati per essere visionati, controllati e che verranno consegnati alle associazioni locali di cui ci fidiamo e sappiamo che vengono devolti alle famiglie bisognose della nostra Città» (l’azienda comunale Sieco ha appena attivato proprio la raccolta di abiti usati). Sulla raccolta a Cassano si erano attivate le forze dell’ordine, ma ha funzionato soprattutto la segnalazione girata su Facebook e grazie ai giornali. Anche VareseNews ha rilanciato la segnalazione sulla Croce Italia Monopoli e ha approfondito la vicenda: il "marchio" in passato è stato usato negli anni da diversi truffatori denunciati dalla Guardia di Finanza, ma la raccolta è stata segnalata ancora in tempi recenti in varie località (il volantino sopra è stato fotografato da un lettore a Busto Arsizio, nel 2009).  Mentre rimane online il sito, composto con immagini trovate sul web di ambulanze (di varie società, compresa la Croce Rossa Italiana, quella vera) e registrato in una località dell’hinterland di Milano.

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Pubblicato il 15 Gennaio 2013
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