Meridiana, la preoccupazione dei lavoratori: “La base di Malpensa ridimensionata”

La situazione di Meridiana e Air Italy coinvolge oltre duemila lavoratori, molti in cassa integrazione. Rimane l'incertezza sul futuro piano

Se fino a ieri lavoratori e sindacati erano preoccupati per la situazione di Meridiana Fly ed Air Italy, oggi regna l’incertezza, all’indomani dell’accordo che ha visto confluire Air Italy in Meridiana e ha visto la nomina di un nuovo Amministratore Delegato. «Gran parte dell’attività che si svolge su Malpensa verrà ridimensionata o annullata», è la previsione fosca dei sindacati.
Il punto di partenza è la difficile situazione che le due compagnie, divise, stavano affrontando: riduzione delle rotte e cassa integrazione per molti dei dipendenti. Proprio nella giornata di oggi (mercoledì 16 gennaio) era previsto un incontro per applicare gli accordi sulla cassa integrazione a zero ore per 1350 dipendenti Meridiana Fly (accordo del 24 dicembre) e per 186 di Air Italy (accordo 31 dicembre, la cassa ancora non è stata ancora attivata effettivemente). Sono, questi, numeri complessivi, riferiti alle due compagnie su tutta Italia, comprensivi di assistenti di volo, piloti e personale di terra.

Certo, Malpensa fino a ieri era una delle basi importanti dei due vettori, anche se sembra difficile quantificare il totale degli addetti. La previsione, si diceva, è per ora comunque più che negativa, anche se si vive ancora nell’incertezza per gli effetti del nuovo assetto societario definito ieri (martedì 15 gennaio) e del possibile nuovo piano di riorganizzazione: «Dobbiamo capire esattamente cosa è stato deciso» dice Alessio Ballerini, delegato Rsu Cgil in Meridiana. «A Malpensa c’era già stata una forte riduzione, con l’eliminazione del lungo raggio, ora anche del medio raggio. Si rischia, soprattutto d’inverno, che la base si riduca a 50-100 persone». Concorda anche Massimo Muccioli, presidente dell’Anpav, sindacato autonomo degli assistenti di volo: «Gran parte dell’attività che si svolge su Malpensa verrà ridimensionata e su alcune tratte verrà annullata interamente. Il maggior numero di esuberi saranno sulla base milanese, anche se in parte dipenderà dai tempi di dismissione dei due A330 a lungo raggio». Uno è in prestito, l’altro sarà operativo fino a ottobre 2013, per New York. «Un anno e mezzo fa era la base più florida, oggi il 70-80% è in cassa integrazione» aggiunge Armando Pica, dell’Unione Sindacale di Base. «Dobbiamo capire che novità porterà il nuovo management, sperando di poter condividere noi lavoratori le scelte e non subirle». In Meridiana molto si è sofferto l’ultimo anno e il cambio della guardia ai vertici della compagnia potrebbe portare, secondo USB, a piani industriali di maggior respiro anche sul charter (fondamentale per Malpensa), come annunciato dal nuovo AD.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Gennaio 2013
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