Nuova edizione del bonus bebè più alto d’Italia

Il comune assegna 850 euro l’anno da spendere in prodotti per l’infanzia nelle farmacie della città

Verbania conferma il bonus bebè «più alto d’Italia». Nella prima seduta del 2013 la giunta verbanese ha dato il via libera al prolungamento dell’incentivo economico per le giovani coppie con figli che assegna, per ogni nucleo avente diritto, 850 euro l’anno da spendere in prodotti per l’infanzia nelle farmacie della città. Già aumentato l’anno scorso di 50 euro, il valore del contributo «a quanto mi risulta il più alto d’Italia», dice con orgoglio l’assessore alle Politiche sociali, Adriana Balzarini, viene confermato in toto. «Un fatto rilevante, la dimostrazione che nei fatti siamo sensibili alle esigenze delle famiglie – ricorda l’assessore –. Ci attendono ulteriori tagli di risorse ma non abbiamo intenzione di penalizzare il settore sociale. Questa Amministrazione ha fortemente voluto il bonus bebè e non poteva far altro che sostenerlo ancora».
Le modalità di assegnazione sono quelle già adottate in passato. All’incentivo hanno diritto le famiglie che avranno un nuovo nato nel 2013 e che possiedono i requisiti di residenza (da almeno 3 anni in città, 5 se cittadini extra-Ue) e reddito (non oltre i 25.000 euro Isee calcolato sul 2011/2012 e contando il neonato). Il bonus è valido anche per i bambini adottati purché al di sotto dell’anno di età.
La domanda va presentata all’Ufficio Politiche Sociali (info e modulistica su
www.comune.verbania.it, per la consulenza nella compilazione l’ufficio di piazza Garibaldi è aperto dal lunedì al venerdì in orario 9-12) entro 60 giorni dalla nascita del bambino. Una volta ottenuto il contributo, gli 850 euro andranno spesi, entro dodici mesi, in una delle farmacie della città specificamente per prodotti per l’infanzia: per i bambini medicinali con prescrizione pediatrica, prodotti per l’alimentazione, pannolini, prodotti per specifici per l’igiene; per la puerpera solo prodotti correlati all’allattamento (coppette, tiralatte…) e farmaci prescritti dal medico. «Il Comune vigilerà e effettuerà controlli – aggiunge l’assessore Balzarini –. Negli scorsi anni ci sono state alcune spese non consone ma sono stati casi sporadici, segno che l’incentivo è utile veramente per contenere il costo che grava su una famiglia con un neonato».
Parlando di numeri, il bonus bebè – ormai a regime – aiuta un terzo circa delle famiglie in cui nasce un bimbo o una bimba. Nel 2010 ne hanno beneficiato 91 nuclei, diventati 112 nel 2011. Anche se archiviato definitivamente, il 2012 non può avere ancora un bilancio definitivo dato che ci sono appunto 60 giorni per istruire la domanda. A oggi hanno ottenuto il bonus bebè 92 famiglie, ma si potrebbe superare nuovamente la soglia dei 100.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Gennaio 2013
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