Tante indagini, ma i volantini della Croce Italia non muoiono mai
La Guardia di Finanza aveva fermato tre anni fa diverse persone, le ambulanze in carico alla società di Monopoli risultavano in parte fuori uso. Ma le raccolte di vestiti e scarpe proseguono nel tempo, fino ad oggi
Cosa c’è dietro l’attività della Croce Italia Monopoli, la società pugliese che ha avviato una raccolta di indumenti usati a Cassano Magnago? Al sindaco di Cassano Nicola Poliseno è bastato dare un occhio all’homepage artigianale del sito, al collage tra testi sgrammaticati e immagini malamente contraffatte, per capire che c’era qualcosa di poco chiaro. Nella giornata di giovedì, dopo aver sentito anche la voce del referente della Croce Italia Monopoli, abbiamo cercato di capire qualcosa di più su questa strana storia, che ciclicamente si riaffaccia sulle pagine dei giornali d’Italia, come notizia di cronaca giudiziaria o come denuncia. Ieri, come detto, avevamo già contattato anche i responsabili della Croce Italia, che dicono che la questione si era chiarita, che le indagini riguardavano solo persone singole e non il sodalizio. I responsabili della Croce Italia Monopoli si sono detti pronti a pubblicare sul sito web la sentenza del tribunale (rimaniamo ovviamente a disposizione per chiarimenti).
L’ultima indagine risale a tre anni fa, quando la Guardia di Finanza fermò alcune persone impegnate nella raccolta di vestiti e scarpe da rivendere: usavano i volantini della Croce Italia, furono denunciati per truffa aggravata perchè rivendevano il materiale nei mercati. Molti – ci conferma anche oggi la Compagnia di Monopoli della Guardia di Finanza – erano pluripregiudicati. La “Croce Italia” si dichiarava estranea agli addebiti, ma i finanzieri avviarono indagini anche sulla società e sui beni: si scoprì così tra l’altro che molte delle ambulanze in carico non erano in buone condizioni, anzi erano in taluni casi malmesse al punto da non potersi muovere. Sarà forse anche per questo che sul sito compaiono immagini generiche di veicoli di soccorso, in taluni casi persino malamente contraffatte, con il logo della “Croce Italia” inserito con un fotomontaggio grossolano, mentre in altri casi si vede invece la targa Croce Rossa Italiana. La loro attività era ramificata, tanto che già nel 2009 i volantini erano apparsi anche in provincia di Varese: la foto a destra è stata scattata da un volontario della Croce Rossa Italiana (quella vera) a Busto Arsizio, appunto nel 2009. A Busto Arsizio la Croce Italia dice di avvalersi anche di un collaboratore locale, di cui ci è stato fornito solo il nome.
Secondo la Guardia di Finanza di Monopoli – da noi contattata nella giornata di giovedì – "l’associazione" di fatto non esisteva dal punto di vista operativo. L’attività di raccolta però nel frattempo continua, a quanto pare: pochi mesi fa una prima segnalazione è arrivata alla GdF da una cittadina del Nord, un’altra segnalazione è stata fatta a luglio 2012 da Bergamo al Comune di Monopoli (che oggi dice di non avere competenza in merito), mentre il 3 gennaio il giornale online MonopoliTube ha ripreso la questione, dopo nuove segnalazioni. Ma i volantini della Croce Italia – chiunque ci sia dietro – sembrano vivere una vita infinita, visto che appunto questa settimana sono ricomparsi a Cassano Magnago, a 976 km dalla sede del misterioso sodalizio. Che per la cronaca sta in Contrada Tavarello, una viuzza in mezzo alla campagna dell’entroterra di Monopoli, tra gli ulivi.
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