Ultimatum di Rete imprese Italia alla politica: “Il tempo è scaduto”
Alle Ville Ponti più di 500 imprenditori hanno risposto alla chiamata di Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani. In diretta da Roma il presidente Sangalli: «In Italia nel 2012 è morta un'impresa al minuto. Si deve far qualcosa per crescere»
Tutti lo hanno definito un momento storico per Varese. Le associazioni di rappresentanza, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, si sono riunite tutte insieme per ribadire che “La politica non metta in liquidazione le imprese”. Un messaggio che è rimbalzato da Roma a Varese e in tutte le province italiane, grazie al collegamento in diretta dalla Capitale del presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli.
Il parcheggio delle Ville Ponti stracolmo all’inverosimile di macchine e pullman era il segnale evidente che la giornata era molto sentita dagli imprenditori e la Sala Napoleonica gremita di persone, più di cinquecento e tutte in religioso silenzio per ascoltare le parole del presidente, ha confermato la delicatezza di questo passaggio per il Paese.
Sangalli ha scaldato la platea con una relazione molto concreta, fatta di numeri e di azioni da sviluppare nell’immediato. «L’anno scorso – ha detto il presidente di Rete imprese Italia – ha chiuso un’impresa ogni minuto. Ora ci vuole un segnale di ripresa, perché le imprese e i giovani sono il valore di questo paese. Con il solo rigore non si va lontano e senza crescita è difficile far quadrare i conti dello Stato».
Un messaggio chiaro per Mario Monti, ma anche per i tanti politici presenti in prima fila e che partecipano alla campagna elettorale: Daniele Marantelli, Giancarlo Giorgetti, Raffaele Cattaneo, Lara Comi, Alessandro Alfieri, Luca Marsico, Stefano Tosi, Andrea Bagaglio e Luca Daniel Ferrazzi.
Ancora più espliciti nei confronti della politica sono stati i relatori saliti sul palco per discutere e indicare le priorità del momento. Per tutti, da Lorenzo Mezzalira (Confartigianato imprese Varese) a Cesare Lorenzini (Confesercenti), passando per Giorgio Angelucci (Uniascom) e Franco Orsi (Cna), fino a GiulianoTerzi (Casartigiani), «il tempo è scaduto e occorre agire subito su più fronti».
Non c’è più tempo da perdere perché alcune questioni sono diventate ormai improrogabili: dalla pressione fiscale alla riforma del lavoro (bocciata all’unisono quella della Fornero), dall’accesso al credito alla semplificazione burocratica (ogni anno in Lombardia le imprese spendono 2 miliardi di euro in adempimenti burocratici, 11 mila euro di media per ogni impresa).
Non c’è più tempo da perdere perché alcune questioni sono diventate ormai improrogabili: dalla pressione fiscale alla riforma del lavoro (bocciata all’unisono quella della Fornero), dall’accesso al credito alla semplificazione burocratica (ogni anno in Lombardia le imprese spendono 2 miliardi di euro in adempimenti burocratici, 11 mila euro di media per ogni impresa).
La sensazione netta è che la rete delle piccole imprese questa volta non farà sconti ai politici.
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