Un’altra agricoltura è possibile

Oggi, domenica 20 gennaio, alla Società Umanitaria di Milano la prima edizione della Borsa della Filiera Agroalimentare Locale

Sono 120 le aziende e le associazioni che si sono iscritte alla prima edizione di Agrizeromatching, la Borsa della Filiera Agroalimentare Locale che la Confederazione Italiana Agricoltori ha organizzato per domenica prossima alla Società Umanitaria di Milano.
Scopo dell’iniziativa è rinforzare e creare nuovi modelli distributivi, che favoriscano le aziende agricole e i consumatori. Per questo motivo sono state realizzate anche tre giornate di formazione, e un’indagine su 100 aziende che operano nella filiera corta.
In questi anni l’attività primaria è stata tra le poche a crescere nonostante la crisi economica, in particolare le aziende che si sono orientate alla multifunzionalità e alla vendita diretta, attraverso gli agrispacci, i gruppi di acquisto solidale, i mercati contadini sono state tra le più dinamiche.
In Lombardia questo settore nel 2007, ultimo dato disponibile, valeva già 387 milioni di euro e vedeva impegnate 6000 aziende. Considerata la crescita globale dell’agricoltura, e in particolare di questo segmento, è chiaramente intuibile l’importanza di capire e sostenere la crescita, che finora è avvenuta in autofinanziamento, visto che solo l’11% delle imprese negli ultimi dieci ani ha ricevuto contributi pubblici pur avviando processi di cambiamento strutturali delle proprie attività.
Nel campione esaminato dalla ricerca il 55% delle aziende è convenzionale, il 35% biologico o in conversione e il 10% adotta sistemi di agricoltura integrata. Solo il 25% delle imprese lavora in consorzi per la distribuzione e promozione, questa percentuale arriva al 39% per quelle biologiche, e scende all’11 nelle convenzionali. “Dalla ricerca – ha dichiarato il presidente di Cia Mi-Lo-Mb Luigi Brognoli – emerge la necessità di incrementare questi ambiti perché si nota l’esistenza di uno spazio non coperto dalla distribuzione organizzata. Si vede anche la necessità di incrementare l’uso delle tecnologie digitali e dei social media per avvicinare le aziende ai cittadini, permettendo l’incremento di reddito per gli agricoltori e di calmierare i prezzi per i consumatori”.
Ad Agrizeromatching hanno aderito, oltre a numerose aziende agricole (latte, salumi, cereali, ortofrutta, vino, miele, agriturismi, e fattorie didattiche), anche ristoratori, panifici, caseifici, birrifici, salumifici, gruppi di acquisto solidale, distretti di economia solidale, aziende di ecommerce, catering e studi di comunicazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Gennaio 2013
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