Un’autostrada d’acqua per guardare al futuro
Lamenti, lacrime e doglianze sul nostro presente: ma perché non pensare un po' anche ai tempi che verranno in maniera un po' positiva?
Sarà perché ognuno di noi giornalisti varesini ha fatto esperienze di lavoro e di vita dai risvolti interessanti.
Sarà perché ci viene attribuita, in ragione appunto del nostro passato e del presente ancora attivo, una "conoscenza profonda", almeno apparentemente, di situazioni, tematiche, problemi vari che ci hanno visti protagonisti o testimoni.
Sarà perché i tempi grami fanno spesso pensare alla comunità di ieri che aveva sì i suoi guai quotidiani, ma paragonata a quella odierna certamente era più serena e poteva guardare al futuro, a traguardi concreti, possibili.
Sarà perché i ricordi rimarcano pesantemente la decadenza di una società che ha perso la bussola dei valori e non la ritrova, sta di fatto che davanti alle tv, leggendo i giornali, entrando nel mondo web si è angosciato da pianti, urla lamenti, invocazioni. Sì, l’universo mediatico è specchio perfetto della crisi economica, sociale, morale che ha travolto tutti; è argomento 24 ore su 24, e ha, tra numerose altre, una conseguenza tremenda: non guardiamo più al futuro, non pensiamo più positivo.
Ecco perché leggendo il mitico "Calandari" della Famiglia Bosina, al quale Ettore Pagani ha dato una esemplare dignità culturale, ho particolarmente apprezzato l’apertura di una grande finestra sul futuro da parte di Ezio Motterle, responsabile dell’edizione varesina de "Il Giorno".
Che ha fatto il caro Ezio? In tempi di corde, verghe e lamenti invece di frignare e riferendosi all’ Expo 2015 di Milano, ha illustrato una delle possibili iniziative connesse alla manifestazione di interesse mondiale: l’idrovia che collegherà Locarno a Venezia, una pista d’acqua per il turismo e i traffici. Per ragioni d’età non la potrò mai vedere realizzata, ma la descrizione del progetto, il sogno di questo percorso privilegiato lungo il Lago Maggiore, i Navigli, il Ticino e il grande padre Po, mi hanno ridato serenità, voglia di futuro, di speranza per la nostra comunità, voglia di rimettere ordine nella pila di mattoni dei giorni presenti e di quelli che verranno.
Un efficace ritorno al futuro è una briciola di indicazione che offro ai compagni di viaggio dell’informazione. Alla conoscenza di presente e passato aggiungiamo qualche ipotesi per giorni che possono sembrare lontani ma non lo sono. Può essere interessante e magari profetica qualche incursione nel domani della nostra collettività.
Una forma di utile collaborazione anche con il mondo politico che si annuncia nuovo, ma che oggi, prevedendo esso liste elettorali con non pochi antenati, potrà essere meno giovane e futurista di quanto, anzi del tanto, necessario.
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