Governo: e ora come si fa?

Una petizione, un intervento di Luca De Biase, Michele Mezza e altri aprono a riflessioni più serene da cui si possa trarre qualche elemento per superare l'empasse politico

La situazione politica è complessa. In molti, e quasi tutti i media sono tra questi, hanno gridato all’ingornabilità. Sono gli stessi che fanno a gara a intervistare i vecchi generali dei partiti politici. Come se fossero loro, con le loro vecchie logiche, a poterci tirar fuori da questa candizione. 
In queste ore invece è proprio sulla Rete che inizia un tam tam diverso. Si stanno attivando mondi tra loro diversissimi, ma tutti hanno lo slancio di guardare avanti e avanzare proposte.
Ve ne proponiamo alcune perché meritano attenzione e possono aiutare a capire in quali direzioni si potrebbero trovare vie di uscite. Occorre umiltà e creatività. Altrimenti non se ne esce, o quanto meno sarà molto doloroso e pericoloso.
Luca De Biase, giornalista del Sole 24ore e grande esperto di tecnologia e temi economici scrive una lunga lettera a Grillo (anche con una versione più breve) e tra l’altro pone una questione diretta al leader del M5S sul tema dell’innovazione e del Governo.

"Certo, per adottare qualcosa di nuovo spesso si deve abbandonare qualcosa di vecchio. Ma un’innovazione per crescere si deve trasformare.
Che cosa succederebbe se M5S proponesse una squadra di governo intelligente e chiedesse al Pd di accettarla, tenendo conto del programma dell’M5S e delle sue forti somiglianze con parte di quello del Pd? Beh, ovviamente il Pd potrebbe rifiutare ed essere spinto ad allearsi col Pdl; ci si troverebbe nel caso precedente, ma almeno gli elettori del M5S vedrebbero che il Movimento ha tentato di ottenere risultati importanti. Ma forse più probabilmente il Pd su troverebbe a fronteggiare fortissime tensioni interne e alla fine si spaccherebbe. Una parte sarebbe favorevole al governo proposto da M5S e una parte tenterebbe di fare l’accordo col Pdl (sappiamo già sotto la guida di chi)".

Chiude la sua lunga lettera con una provocazione forte, su temi che stanno molto a cuore a Grillo che ne ha fatto un punto forte dell’azione del suo Movimento.

"Nell’innovazione con un forte contenuto culturale la consapevolezza di chi l’adotta la rende più efficace. Se la popolazione italiana vedesse un comportamento del genere da parte del M5S, diventerebbe più razionale e consapevole. Saprebbe meglio chi è l’M5S. E il suo voto sarebbe meno di protesta o di moda e più di proposta e prospettiva. Gli italiani avrebbero l’occasione di dare il meglio di se. Gli zombie e le mummie sarebbero fatalmente messe da parte."

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Viola Tesi, 24enne fiorentina, è una dei tanti giovani ad aver votato Grillo. Ora gli chiede di pensare bene e "non sprecare il mio voto. L’ho dato con la testa e con il cuore".
Ha lanciato una lettera aperta, una petizione per governare. L’hanno gia firmata più di 123mila persone e sta circolando sulla Rete.

"Allora poniamo noi le giuste condizioni al partito di Bersani: in cambio dovranno presentare in Parlamento quelle riforme che ci stanno a cuore e che possono far diventare l’Italia migliore.
Queste elezioni sono costate quasi 400 milioni di euro. Non è difficile capire ciò che gli elettori chiedono.A voi, che siete i nostri dipendenti, è stato dato un mandato. Raccogliete questa sfida e cominciamo subito a cambiare l’Italia, per il bene di tutti".

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Altri giovani, più legati alle esperienze della sinistra, cercano spazio e credono si possa aprire una fase nuova. Il Corsaro propone una discussione aperta.

"È un risultato che ci dice che è possibile parlare a tutti – dai delusi di Berlusconi ai nostri compagni d’università – nonostante Mediaset: se solo abbandoniamo certe nostre pedanterie e feticismi. Al contempo, è un risultato che ci libera di molti degli intralci che ci portavamo dietro, residuati bellici di guerre non nostre. La sfida è improba, è non è detto che troveremo i mezzi e i modi giusti per agirla. Ma è nostro dovere interrogarci ad alta voce – a partire da questo articolo, che vi invitiamo a commentare – sulle possibilità incredibilmente varie che ci si profilano all’orizzonte, e armarci dell’entusiasmo necessario a passare – finalmente! – a una fase di attacco, seppure corsaro. Non fosse altro che non abbiamo nulla da difendere, nulla da perdere, se non la nostra spocchia".

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Spesso il " ve lo avevamo detto" davvero non serve a niente, ma la lucida riflessione di Michele Mezza merita i 3 minuti necessari a leggere il suo intervento scritto tre giorni prima del voto.

"La sinistra annaspa, anche quando dovrebbe stravincere, per questo: parla una lingua desueta e si rivolge ad un interlocutore che non c’è più.
Non riesce ad imporre la sua agenda perché non trova una spalla sociale.
Non riesce ad esprimere una leadership perché non conta su una base sociale vera, non riesce a interloquire con le nuove elites perché non le riconosce.
Io credo che il voto ratificherà questa criticità".

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Cosa può fare chi fa il nostro lavoro?
Chiudiamo questo spazio di riflessione con due chicche. La prima è di Luca Sofri che riprende un tema a lui caro.

"Fossi direttore e corresponsabile dei maggiori giornali e tg italiani oggi proverei a superare il fastidio per queste e altre accuse – spesso fastidiose, anche le mie, li capisco – e a chiedermi davvero se la pretesa di essere solo testimoni e narratori dell’esistente non sia un grande inganno e alibi: perché in parte l’esistente lo creano, e non è un bell’esistente, e in parte lo narrano falso. Sono i primi creatori di un’Italia da cambiare, ormai, non i secondi. E se la politica ammuffita verrà spazzata via sarà perché è in ogni caso responsabile: un giornalismo che si sottragga alle proprie responsabilità non cambierà mai, a meno che non arrivi qualche forma di grillismo anche lì. E potrebbe essere peggio".

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Solo per curiosità chiudiamo con un episodio che fa intende quanto i media abbiano "giocato" con l’esperienza del Movimento 5stelle. La vicenda vede protagonista la candidata di Grillo alla Regione Lombardia e un giornalista di una grande testata.

Un Suo collaboratore ha risposto al nostro comunicato stampa riguardo al luogo e orario del nostro post-election day, con una email che riteniamo fuori luogo, offensiva e non professionale. Il testo dell’email, che riporto integralmente, era:

“Visto che non fate lavorare i giornalisti agli show del vostro ducetto smettete di rompere il cazzo con le vostre mail grazie.“

Leggi tutta la lettera aperta di Silvana Carcano

Redazione VareseNews
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Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 28 Febbraio 2013
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