Accordino: “Frera e Truffini, fummo gli unici a opporci all’operazione”

L’ex assessore e l’ex consigliere comunale Bascialla analizzano la situazione dopo la delibera della Corte dei Conti: “Pronti a trovare insieme delle vie d’uscita”

«Il primo sentimento che suscita la lettura del documento prodotto dalla Corte dei Conti in chi Vi scrive è sicuramente di profonda tristezza». Sono le prime parole del consigliere comunale di Movimento Prealpino, Franco Accordino, e dell’ex consigliere comunale Fabio Bascialla. Quest’ultimo, in seguito all’opposizione all’operazione di “cessione a titolo oneroso” dei due edifici pubblici, nel 2010 passò all’opposizione. Mentre ad Accordino, allora assessore, vennero tolte le deleghe.

«Abbiamo atteso qualche giorno, prima di stendere queste brevi riflessioni e l’effetto è stato quello di trovare ancora nuove motivazioni e una forte carica per proseguire nella direzione che, da subito, avevamo intrapreso – spiegano Bascialla ed Accordino -. Come tutti ricorderete, siamo stati gli unici amministratori presenti nella passata legislatura a evidenziare come le operazioni proposte dal rappresentante del Socio Unico, l’allora Sindaco Stefano Candiani, avrebbero potuto avere pesanti effetti sia sul Comune che sulla propria partecipata».

 

«La Seprio Servizi si vedeva costretta a contrarre un ingente debito per far fronte all’acquisizione di beni immobili alla stessa inutili, per il solo fine effettivo di far raggiungere all’Ente l’obbiettivo imposto dal patto di stabilità – aggiungono Bascialla e Accordino -. Le critiche interne all’allora maggioranza, della quale eravamo parte, determinarono la nostra “proscrizione” e, con spirito propositivo, affrontavamo dure battaglie per rivendicare le nostre idee e per tentare, sino all’ultimo, di impedire che si potesse realizzare l’operazione di vendita della civica biblioteca e della villa Truffini».
I due ne hanno anche per l’attuale sindaco: «L’allora responsabile dell’ufficio finanziario, l’attuale Sindaco Dottoressa Laura Cavalotti, si limitò a formalizzare il proprio parere, senza fornire chiarimenti e delucidazioni a noi consiglieri e assessori, senza rispondere ad una nostra precisa istanza dell’8 novembre 2010, e soprattutto redigendo in seguito tutti gli atti di bilancio derivanti dall’operazione».

 

E concludono: «Avevamo censurato l’operazione, l’inserimento tra i beni disponibili di quelli poi ceduti, le modalità con le quali veniva descritta la compravendita in termini di “conferimento a titolo oneroso”e, infine, evidenziato il rischio che biblioteca e Frera sarebbero potuto fuoriuscire dal patrimonio Comunale. Ora siamo pronti a offrire le nostre capacità e competenze per trovare una via d’uscita da una situazione che abbiamo cercato in ogni modo di evitare, sicuri che con le nostre idee potremo proporre concrete soluzioni ai gravissimi problemi posti in luce dalla Corte dei Conti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2013
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