“Caso Frera-Truffini, alcuni amministratori si ricostruiscono una verginità”
La presa di posizione degli esponenti cittadini di Sinistra ecologia e libertà dopo le dichiarazioni dell’ex assessore Accordino e dell’ex consigliere Bascialla
La lettura di alcuni articoli, a firma di due noti esponenti del centrodestra cittadino, che si auto incensano come oppositori alla vicenda Seprio, rivela un tentativo al tempo stesso paradossale e maldestro.
Come al solito si confida nella speranza in una memoria corta dei cittadini, nell’intento di ricostruire a proprio vantaggio alcuni momenti fondamentali del recente passato amministrativo della città.
È vero che ad uno dei due è stata tolta la delega di assessore (l’ex-assessore ha poi fatto ricorso al TAR) e che hanno abbandonato la maggioranza in occasione della vendita della biblioteca e di villa Truffini.
Ma è altrettanto vero che tante altre criticità, individuate dalla magistratura, derivano da scelte che anch’essi hanno condiviso prima della loro “cacciata”.
Mai, prima di allora, una presa di distanza o una velata critica all’operato della loro giunta o del loro sindaco.
Inoltre questa loro presunta unicità, nell’opporsi all’operazione di vendita della biblioteca, è palesemente smentita dai verbali del Consiglio Comunale del 30 ottobre 2010, delibera numero 69, e dagli atti conseguenti.
Invitiamo a scaricare il documento redatto dai magistrati della Corte dei Conti dal sito de Comune, individuare le delibere che secondo i giudici hanno causato le tante criticità e verificare come ogni esponente del consiglio comunale si sia espresso nel merito.
Carta canta direbbe un ex senatore!
Quando i consiglieri all’opposizione di allora, e siamo nel 2007, hanno cominciato ad evidenziare alcune diseconomie, la risposta del CdA Seprio è stata quella di chiedere loro 1 mln di euro “per danni di immagine”.
Il gruppo allora di minoranza non si è intimorito, ha proseguito la battaglia, constatando sulla propria pelle che la difesa del bene comune passa anche attraverso la solitudine e la mancanza di solidarietà. Non un’associazione, un partito avversario, o un normale cittadino che abbia espresso pubblicamente o privatamente il proprio sostegno alle nostre perplessità in merito alla gestione PDL – Lega.
Anche i due novelli paladini della difesa del bene comune, quelli della serie “noi l’avevamo detto e per questo siamo stati cacciati”, in quell’occasione hanno “coraggiosamente" taciuto.
Chi oggi siede sui banchi dell’opposizione e ieri ricopriva incarichi prestigiosi arriva troppo tardi nel mettere a disposizione le proprie conoscenze. Avrebbe dovuto e potuto esprimere questa caratteristica quando amministrava Tradate e non ora, quando i danni sono enormi e pesano come macigni su tutta la cittadinanza.
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