“Bollette pazze Tia, situazione risolta da questa amministrazione”

L’intervento dell’assessore Sergio Beghi sulla situazione degli accertamenti delle bollette Tia che sono pervenute ai cittadini

Pubblichiamo l’intervento dell’assessore Sergio Beghi sulla situazione degli accertamenti delle bollette Tia che sono pervenute ai cittadini:

Con grosse perplessità ho recentemente preso atto delle curiose dichiarazioni stampa dei consiglieri comunali di Lega, Pdl e Movimento Prealpino, con le quali attribuiscono all’Amministrazione comunale la responsabilità degli accertamenti TIA inviati nel corso degli ultimi mesi alle attività produttive e commerciali cittadine. E’ quantomeno singolare che chi oggi si cerchi di interpretare il ruolo del difensore dei cittadini e di promulgatore di regole giuste ed eque, prendendo in giro i tradatesi, con evidente speculazione politica al limite del lecito. Ma facciamo un po’ chiarezza.

Avvalendosi di un regolamento per la gestione e la determinazione delle tariffe per la raccolta dei rifiuti, rivisto e aggiornato ormai parecchi fa, la società Seprio ed il proprio socio unico (il comune), nel 2011 hanno affidato, con regolare contratto, alla società di riscossione Etruria il recupero dei crediti, a partire dalle unità produttive e commerciali, degli anni dal 2007 al 2011. Etruria, dal canto suo, ha proceduto nel suo incarico applicando il regolamento comunale in vigore e utilizzando le informazioni sui singoli immobili fornite in parte dai proprietari ed in parte dal comune e dal catasto. Con queste informazioni come riferimento, la società di riscossione ha proceduto al calcolo di quanto dovuto da ciascuno e all’invio degli accertamenti alle imprese, le quali, in alcuni casi, si sono viste arrivare bollette che andavano da qualche decina di migliaia fino alle centinaia di migliaia di euro. Ma tutto ciò è avvenuto unicamente con l’applicazione di un regolamento che, le stesse persone che oggi contestano, hanno a suo tempo approvato col voto del consiglio comunale. E’ evidente che, con la crisi economica che stiamo attraversando, in molti casi questo significa mettere in ginocchio le aziende e pregiudicarne la continuità lavorativa.

Quando la dimensione critica del problema è venuta allo scoperto, l’Amministrazione comunale, per fortuna, era cambiata e, nel ruolo di assessore alle attività produttive, sono stato coinvolto in prima persona nella questione insieme con il sindaco Cavalotti e la giunta: il primo provvedimento assunto è stata la sospensione dei termini di pagamento, che è avvenuta, e la verifica dei calcoli che hanno portato agli insostenibili risultati. In un’ottica di partecipazione si è quindi proceduto con il coinvolgere le associazioni degli imprenditori nella fase di confronto diretto con il sanzionatore.

In tre giorni di intenso lavoro sono state ridiscusse con Etruria una cinquantina di sanzioni, quelle contestate, individuando e sanando alcune imprecisioni o interpretazioni non corrette nel calcolo delle tariffe, che hanno determinato le salate conclusioni a cui erano arrivati gli impiegati dell’agenzia di riscossione. Su circa 50 contestazioni, per la maggior parte si è potuti arrivare in questo modo al ricalcolo degli accertamenti e a concordare il nuovo ammontare; per altre gli intestatari delle bollette dovranno fornire della documentazione aggiornata e, per 1/2 casi, probabilmente, la questione approderà alla commissione provinciale atta al riesame delle pratiche.

Inoltre, per limitare limitare il problema che la questione ha innescato, insieme con i dirigenti della Seprio si è contrattata un’ampia rateazione applicabile ai pagamenti delle bollette più critiche. Dunque un intervento concreto e, a detta delle associazioni di categoria, efficace e accettabile quello dell’amministrazione comunale. Un intervento impegnativo ma necessario per ridimensionare quanto causato da un regolamento iniquo e, in molti suoi articoli, incompleto, che si presta ad interpretazioni soggettive.

Gli stessi che hanno promulgato quel regolamento oggi lo contestano, a riprova delle criticità che contiene e, molto ingenuamente, ritengono che debba essere modificato; è una richiesta ingenua perché, come se non lo sapessero, prima di tutto, per legge, qualsiasi modifica non può essere retroattiva e le bollette che hanno determinato la forte reazione delle imprese sono riferite agli arretrati per gli anni 2007/8/9/10/11. In secondo luogo, qualsiasi modifica al regolamento non potrebbe essere applicata alla TIA in quanto ormai scaduta; da quest’anno infatti questa tariffa sarà sostituita da un nuova normativa europea, la TARES, che di fatto rende inutili le modifiche ad un regime non più in vigore.

Ora mi domando: è una posizione ingenua quella dei rappresentanti di Lega, Pdl e Movimento Prealpino, o il tentativo di rifarsi una “verginità” politica a discapito dell’intelligenza dei cittadini? 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2013
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