Da Busto a Bari, si chiude la prima fase del progetto Dress Care

Centinaia gli studenti coinvolti nella campagna per l'acquisto consapevole di vestiti lanciata dalle amministrazioni delle due città, New Tex e Lilt

Iniziata il 26 febbraio all’Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio, si è ufficialmente conclusa il 10 aprile, nelle aule dell’Istituto Sette di Santeramo in provincia di Bari, la prima fase di Dress Care, il progetto di educazione al consumo consapevole dell’abbigliamento, rivolto ai ragazzi degli Istituti Superiori delle province di Bari e di Varese.  Da febbraio ad oggi dieci scuole della provincia di Bari (Istituto Professionale per Servizi Sociali, Agrario, Economico Aziendale e Turistico “R. Luxemburg” ed I.P.S.I.A., I.T.I. e I.T.C. “Chiarulli-Colamonico” di Acquaviva, I.T.G. e I.T.I.S. “Nervi-Galilei” di Altamura, I.T.S. Tecnologico ed Economico “E. Di Savoia”, I.P.S.I.A. “Ettore Majorana” e Liceo Artistico ”De Nittis-Pascali” – Indirizzo Grafica/Pittura di Bari, Liceo Scientifico ”G. Galilei” di Bitonto, Istituto Professionale per i Servizi Sociali “S. De Lilla” di Conversano, Istituto per l’Industria e Artigianato–Servizi Commerciali e Turistici “A. Agherbino” di Putignano/Noci ed I.P.S.I.A. “ Pietro Sette” di Santeramo) e sette istituti della provincia di Varese (Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio, ISIS Newton di Varese, Liceo Artistico Candiani di Busto Arsizio, ITC Tosi di Busto Arsizio, ISIS Falcone ed ISIS Ponti di Gallarate, ITIS Riva di Saronno) per un totale di oltre cinquecento studenti, sono stati impegnati in circa cento ore di formazione frontale in aula, concludendo la prima tappa definita “Eco form” dove professionisti del settore tessile, chimici, medici dermatologi, oncologi ed esperti di comunicazione hanno tracciato un percorso formativo teso a sensibilizzare i ragazzi sui rischi a cui si sottopongono indossando capi di abbigliamento trattati con sostanze chimiche dichiaratamente tossiche.

Le lezioni sono state tenute da formatori indicati dalla LILT (Lega Italiana per Lotta contro i Tumori) quali: Gianluigi De Gennaro (Università di Bari, Dipartimento di Chimica Laboratorio di Sostenibilità Ambientale), Caterina Foti (Policlinico di Bari Dipartimento di Dermatologia), Stella Salatino (responsabile di Produzione Nocese Manifatture s.r.l.), e Giancarlo Montingelli (regista, attore, conduttore). Nel territorio della provincia di Varese i formatori sono stati Piero Sandroni (presidente Associazione NewTex Distretto Tessile Innovazione), Giorgio Reguzzoni e Massimo Pellegatta (oncologi LILT) e Giovanni Cutini (referente per il Comune di Busto Arsizio).

A questa prima fase segue quella di “Eco Shopping”, tesa alla formazione sull’acquisto responsabile e sulla conoscenza delle tecniche e delle tecnologie produttive nel settore tessile, e che comprende, oltre a laboratori di educazione al consumo consapevole, simulazioni d’acquisto consapevole, scambi virtuali tra studenti di scuole diverse, visite guidate presso realtà locali dell’industria tessile, anche la realizzazione di un prototipo di etichettatura “intelligente” concepita a vantaggio dell’ambiente, della salute e della tutela etica dei lavoratori tessili.

La prima attività laboratoriale “Eco Shopping” si è svolta venerdì 12 aprile nelle aule dell’ACOF al Palabandera: i ragazzi dell’Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio e dell’ISIS Newton di Varese hanno continuato il discorso iniziato in aula con la formazione frontale Dress Care con Ezio Molinari, professionista delle tecnologie tessili e relatore presso

l’università LIUC di Castellanza e Raffaella Maini, docente del corso per Tecnico della Moda presso l’Istituto Olga Fiorini. Attraverso una carrellata sulle tendenze attuali e passate della moda, i ragazzi sono stati guidati in una comparazione dei materiali tessili, per discutere del legame fra le caratteristiche dei prodotti e le problematiche di salute ed ambiente. Sono state analizzate le leggi e regolamentazioni attuali nell’etichettatura dei prodotti tessili, arrivando all’analisi contestuale delle etichette presenti sui capi e alle ipotesi di progettazione di un nuovo modello di etichettatura. La formazione Dress Care parte in aula e si diffonde in rete, mettendo in moto idee e azioni per progettare l’etichetta “intelligente”, un prototipo di etichettatura del futuro che va a vantaggio dell’ambiente, della salute e della tutela etica dei lavoratori tessili. Il carattere innovativo delle attività proposte è costituito dall’utilizzo delle nuove tecnologie e di metodi e strumenti comunicativi capaci di incuriosire i ragazzi e di coinvolgerli attivamente, rendendoli protagonisti del proprio cambiamento.
I laboratori proseguiranno presso il Liceo Candiani di Busto Arsizio, dove gli studenti progetteranno un elaborato audiovisivo che sia di compendio all’etichetta innovativa ideata. La stessa cosa accadrà nelle aule degli istituti della Provincia di Bari e infine, ai laboratori Eco Shopping seguiranno simulazioni d’acquisto consapevole presso i Distretti Urbani del Commercio dei due territori.
E’ stata e sarà messa a disposizione degli studenti un’ampia gamma di strumenti on e off line, come video-questionari, gadget, materiali di comunicazione, un sito, quattro social network differenti e un blog per territorio in cui registrare un diario di bordo collettivo dell’esperienza Dress Care.
Si ricorda che il progetto è promosso e finanziato da Unione Province Italiane, Azione Province Giovani e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si avvale inoltre di un partenariato di progetto che vede capofila la Provincia di Bari e a seguire la Provincia di Varese, il Comune di Busto Arsizio, la Sezione Provinciale LILT di Bari, la Sezione Provinciale LILT di Varese, l’Associazione ONLUS Netex Distretto Tessile Innovazione di Busto Arsizio, Confindustria di Bari e BAT, la Fondazione Blini di Busto Arsizio.
L’obiettivo di Dress Care è promuovere uno stile di vita sano e sostenibile fra i giovani, a partire da scelte di acquisto più attente. Poiché gran parte dei capi d’abbigliamento è prodotta in paesi privi di limitazioni all’impiego di sostanze chimiche nocive, Dress Care spiega ai ragazzi a quali rischi si sottopongono acquistando capi trattati con sostanze tossiche: dermatiti e allergie in primis, ma anche insorgenza di patologie tumorali. Come tutelarsi? L’arma di Dress Care è l’informazione: un’idea di educazione partecipativa e in chiave 2.0, per generare consapevolezza e creare viralità sui temi della salute e dell’ambiente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Aprile 2013
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