Davor Jozic, l’allenatore “Mundial” al servizio del Varese
Il vice di Castori realizzò due gol a Italia '90 con la maglia della Jugoslavia. Ora con la sua esperienza prova a far crescere i biancorossi e freme per il talento di Filipe Gomes
È silenzioso, garbato, a volte quasi sfuggente, ma i giocatori del Varese sanno che al fianco di mister Fabrizio Castori c’è una forte personalità a cui affidarsi e da cui prendere spunto. Davor Jozic da questa stagione è il vice allenatore biancorosso, ma la sua carriera è stata di altissimo livello, con oltre 30 apparizioni nella nazionale della Jugoslavia (all’epoca ancora unita), un Torneo Olimpico giocato a Seul nel 1988 e un Mondiale vissuto da protagonista nel 1990, con ben due gol messi a segno contro Colombia e Germania. Quell’anno la sua squadra raggiunse addirittura i quarti di finale, dove venne sconfitta dall’Argentina (poi finalista) di Maradona ma solo ai calci di rigore.
Mister Jozic, che ricordo ha di quel mondiale di Italia ’90?
«Sono arrivato a quella manifestazione che avevo già 30 anni, quindi avevo l’esperienza per sapere che era la mia ultima occasione di fare bene. Non volevo tornare a casa con qualche rimpianto e in ogni gara ho dato tutto. È stata un’emozione irripetibile e il gol contro la Colombia (GUARDA QUI), decisivo per la vittoria, è ancora adesso il mio ricordo migliore. Il Mondiale è la massima aspirazione di ogni calciatore e sfidare i giocatori più forti del pianeta è un’emozione indescrivibile».
A questo punto la domanda è obbligatoria: chi è stato per lei il giocatore più forte di sempre?
«Diego Armando Maradona. Non c’è nessuno che ha il suo talento e il suo genio, neanche Messi, che punta di più sulla velocità e sulla rapidità di esecuzione. Il Pibe de Oro aveva una fantasia fuori dal comune; mi ricordo di quando giocavo nel Cesena a fine anni ’80: gli stavamo addosso in tre o quattro e lui ne usciva sempre palla al piede».
Passiamo al Varese. Come aiuta i biancorossi in campo e, soprattutto, c’è qualcuno che assomiglia a lei come giocatore?
«Con i ragazzi ci capiamo al volo: ho vissuto prima di loro questa vita e posso dare una mano mettendo a disposizione la mia esperienza. Loro sanno che in me possono trovare un buon supporto. Nella rosa del Varese però non vedo nessuno con le mie caratteristiche. Io giocavo in difesa, ma avevo i piedi buoni e potevo fare anche il centrale di centrocampo; mi piaceva giocare palla al piede e ancora oggi i calciatori che preferisco sono quelli che danno del “tu” al pallone. Un po’ mi assomiglia Terlizzi, anche se non gioca più a Varese, ma io avevo io piedi più educati (ride, ndr)».
«Con i ragazzi ci capiamo al volo: ho vissuto prima di loro questa vita e posso dare una mano mettendo a disposizione la mia esperienza. Loro sanno che in me possono trovare un buon supporto. Nella rosa del Varese però non vedo nessuno con le mie caratteristiche. Io giocavo in difesa, ma avevo i piedi buoni e potevo fare anche il centrale di centrocampo; mi piaceva giocare palla al piede e ancora oggi i calciatori che preferisco sono quelli che danno del “tu” al pallone. Un po’ mi assomiglia Terlizzi, anche se non gioca più a Varese, ma io avevo io piedi più educati (ride, ndr)».
E il rapporto con Castori com’è?

Il Varese, secondo lei, dove può arrivare? E da quale giocatore si aspetta il salto di qualità?
«A mio parere abbiamo tutte le carte per arrivare lontano, almeno a ridosso delle prime tre. Il nostro è un campionato strano: qualche squadra ha faticato all’inizio, altre stanno calando in questo periodo e tutti i discorsi sono ancora aperti. Noi abbiamo avuto qualche difficoltà nel riuscire a schierare sempre la formazione titolare, ma devo dire che i ragazzi che di solito giocano meno sono stati capaci di cogliere l’occasione per fare bene e rendersi utili. Mi piacciono i giocatori che non hanno paura ad avere la palla tra i piedi e mi attendo che Filipe Gomes continui a crescere. A inizio stagione il brasiliano non giocava molto, ma ha sempre lavorato con serietà e secondo me ora può fare molto bene. Ha ancora tanti margini di miglioramento e deve continuare ad allenarsi con impegno; il giorno che riuscirà a diventare un leader sul campo farà davvero la differenza».
Video
Davor Jozic, l’allenatore “Mundial” al servizio del Varese 1 di 1
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Varese Pride 2025: in migliaia per i diritti, Vladimir Luxuria accende il corteo
vivi mazz su Quando un viaggio ti cambia la vita. I ragazzi dell'Ite Tosi di Busto in Cambogia insieme ad Andrea Devicenzi
Alessandro Vanzulli su Stop d'agosto ai treni, 'caccia' al bus. L'assessore: "Ci stiamo pensando"
Felice su Vladimir Luxuria protagonista al Varese Pride "Perchè è importante sentirsi liberi anche nella propria città"
PaoloFilterfree su La Procura: "L'autista era al telefono", chiesti gli arresti domiciliari per il conducente del bus sul quale morì la maestra Domenica Russo
PeterPan67 su Aperto il sottopasso Alptransit di Laveno, Magrini "Ora tocca a Ispra e Sangiano"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.