Il Ceresio inquinato: “ispezione” degli svizzeri in Italia

A Porto Ceresio un incontro tra ambientalisti italiani e consiglieri ticinesi: "In Ticino non sono convinti che le analisi delle acque fatte dagli enti italiani siano attendibili"

“Nella mattinata di martedì 23 aprile abbiamo incontrato a Porto Ceresio due rappresentanti del Consiglio di Stato del Ticino. Il motivo? Verificare lo stato di salute del lago di Lugano e le responsabilità italiane”. La notizia, apparsa sul blog di Legambiente Valceresio e sul Corriere del Ticino, riaccende i riflettori sulla situazione del bacino lacuale. I deputati liberali radicali luganesi, Fabio Schnellmann e Roberto Badaracco sono stati infatti invitati dai consiglieri comunali di minoranza Franco Pozzi e Marco Prestifilippo per potersi rendere conto personalmente di quanto sta accadendo nel borgo rivierasco dopo le ripetute segnalazioni di inquinamento delle acque condivise del Ceresio.

All’incontro ha partecipato anche Legambiente, da sempre in prima fila nella battaglia per un lago pulito: “Sono ormai diversi anni che la nostra associazione – dichiara Milena Nasi Benetti del circolo Legambiente della Valceresio – segnala preoccupanti anomalie nella gestione degli scarichi e degli sfioratori che periodicamente immettono liquami direttamente a lago o scaricano nei corsi d’acqua che, a loro volta, convogliano alla foce il carico di inquinanti sia biologici che chimici, originati dagli scarichi domestici.” “Quasi sempre il risultato delle nostre rilevazioni è stato contestato da analisi di altri enti, soprattutto dalle varie ASL – ammette Nasi Benetti -. Sta di fatto che nella vicina Confederazione non sono molto convinti della perfezione delle nostre pratiche di depurazione e ne danno ampia pubblicità, su giornali più o meno istituzionali e con interrogazioni presso gli organi di Governo.”

I deputati ticinesi si sono dimostrati molto interessati ad approfondire il problema dell’inquinamento, chiedendo lumi sulle iniziative adottate finora dalle autorità italiane competenti e apprezzando le azioni messe in campo dagli ambientalisti.
“Abbiamo convenuto che è ora di passare dalle semplici segnalazioni ad atti più stringenti – spiega Legambiente Valceresio – Il primo passo sarà quello di obbligare Porto Ceresio, Lavena Ponte Tresa e gli altri Comuni rivieraschi a riconoscere l’esistenza di un problema di depurazione e di inquinamento. Solo con questa consapevolezza comune si potrà passare all’individuazione dei possibili correttivi e al reperimento dei fondi necessari per attuarli”. I due consiglieri ticinesi hanno perciò annunciato l’intenzione di interpellare il Consiglio di Stato affinché contatti le autorità dei Comuni di Porto Ceresio, Brusimpiano e Lavena-Ponte Tresa invitandole ad agire in merito agli scarichi nel lago.
Dall’altra parte, gli ambientalisti varesotti rinnovano l’appello agli enti locali per un’assunzione di responsabilità ed una collaborazione fattiva.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Aprile 2013
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